
I carabinieri hanno eseguito l’ordine di carcerazione per il cinquantenne
Corsico (Milano), 16 ottobre 2021 - A fare le rapine aveva iniziato giovane. Quando era ragazzo, neanche gli arresti domiciliari, che scontava a casa di nonna a Corsico, lo avevano fermato. Di mattina si riposava, come lui stesso raccontava davanti ai carabinieri, e di pomeriggio colpiva le banche di zona insieme alla sua banda. Non c’era tempo per i sopralluoghi, per la pianificazione dei colpi: i domiciliari gli impedivano di perfezionare le rapine, ma lui ci provava lo stesso. E ci riusciva. Adriano Zibardi aveva 28 anni quando gli fu data la misura alternativa al carcere (da cui era evaso nel ’99, proprio per mettere a segno i colpi). Ora ne ha 50 e in cella deve tornarci, sempre per rapine. Un business da cui non si è mai allontanato, realizzando un colpo dopo l’altro con la banda vicina al clan di ‘ndrangheta dei Barbaro e Papalia. Ognuno nel gruppo aveva il suo compito: a Zibardi spettava il mascheramento da operaio, con salopette blu, e la parrucca castana. Insieme al complice ben vestito, che figurava come uomo d’affari, entrava in banca. Poi puntavano un taglierino alla gola del malcapitato prendendolo in ostaggio e si facevano consegnare i soldi, migliaia di euro. I colpi erano pianificati a Buccinasco, nel magazzino di via Petrarca di uno dei sodali. Era il 2009 quando i carabinieri di Corsico lo hanno arrestato con 50 euro in tasca, il misero bottino rapinato alla banca di Rozzano. Dieci anni prima Zibardi aveva promesso di mettere la testa a posto, studiare, prendersi il diploma da ragioniere. Ma l’appetito delle rapine non gli era mai passato. Così nel 2009 si era messo nel giro dei rapinatori legati alla criminalità organizzata, compiendo decine di furtii tra Corsico, Locate, Cusago, Lainate e Bareggio. Ma neanche gli arresti lo hanno scalfito, accusato di colpi in banche, supermercati e negozi, oltre a furti d’auto. Le ultime rapine contestate risalgono a maggio dello scorso anno, in piena emergenza covid: cinque, a mano armata, tra Corsico e Buccinasco. Ma il tempo del rapinatore mascherato sembra finito: i carabinieri della Catturandi del Nucleo investigativo di Milano lo hanno arrestato, portandolo al carcere di Bollate dove dovrà scontare 4 anni e mezzo di reclusione, per rapine, ricettazione e porto d’armi abusivo.