Ambiente, i giovani in sciopero della fame: "Crisi eco-climatica, Sala protesti con noi"

Cesare Paulin, uno dei giovani in presidio davanti a Palazzo Marino: "Chiediamo ai politici un confronto pubblico sull’ambiente"

Cesare Paulin, 28 anni, è uno dei giovani in sciopero della fame per l’ambiente

Cesare Paulin, 28 anni, è uno dei giovani in sciopero della fame per l’ambiente

Milano - Cesare Paulin, 28 anni, milanese, laureato in Fisica, ricercatore al Politecnico di Milano, è uno degli aderenti al movimento Ultima Generazione, i giovani che da sabato 10 settembre, tutti i giorni dalle 16 alle 20 davanti a Palazzo Marino, stanno protestando con uno sciopero della fame per l’ambiente. "Io sono al quarto giorno di sciopero della fame – racconta Paulin –. Alcuni di noi lo porteranno avanti ad oltranza, fino a che saranno accolte le nostre richieste o fino all’ospedalizzazione. La nostra protesta, in ogni caso, andrà avanti almeno fino a domenica prossima, il giorno del voto per le elezioni politiche".

Cos’è Ultima Generazione?

"È un movimento di disobbedienza civile non violenta nato l’anno scorso che ha come obiettivo portare più persone possibili ad aderire ad atti di disobbedienza civile. Ultima Generazione ha come modelli Gandhi, Martin Luther King e Malcom X, persone che in passato hanno raggiunto grandi risultati grazie alla non violenza".

Visto che la vostra battaglia è soprattutto sui temi dell’ambiente, tra i vostri modelli c’è anche Greta Thunberg?

"L’esempio di Greta Thunberg è stato importantissimo per sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali, ma purtroppo negli ultimi anni Greta non è riuscita a indurre le persone ad agire. In tanti hanno ascoltato le sue parole, ma in pochi hanno aderito a movimenti di resistenza per chiedere soluzioni concrete e mettere in atto azioni forti seppur non violente. Con Greta il movimento ambientalista non è riuscito a cambiare realmente le cose".

Quali sono gli obiettivi dello sciopero della fame che Ultima Generazione sta portando avanti davanti a Palazzo Marino?

"La nostra prima richiesta, rivolta ai segretari dei partiti, da Letta alla Meloni fino a Salvini e Conte, è quella di avere un incontro pubblico aperto in cui poter parlare della crisi eco-climatica. Vogliamo che i leader si confrontino con noi sulla gravità della situazione, mentre questo tema è messo in secondo piano dai politici".

La campagna elettorale delle Politiche non dovrebbe essere l’occasione giusta per questo incontro pubblico?

"Certo, considerando anche il fatto che gli aderenti a Ultima Generazione sono quasi tutti giovani e il 50% degli under 35, secondo alcuni sondaggi, non andrà a votare. I politici si dicono preoccupati dall’astensionismo, ma poi non ascoltano le richieste dei giovani che fanno lo sciopero della fame su un problema che il segretario generale dell’Onu António Guterres ha definito “un suicidio collettivo’’. Noi non parliamo di teorie strampalate, ma di criticità rilevate da tutti gli scienziati del mondo, che ci avvertono della gravità della situazione".

Qual è invece la vostra seconda richiesta?

"Chiediamo a chi sarà eletto di impegnarsi, entro il primo mese della nuova legislatura, a fare una legge che proibisca progetti per nuove estrazioni di gas naturale, dunque nuove trivellazioni, e fermi le centrali a carbone".

A livello locale, visto che la vostra protesta si svolge davanti al Comune, cosa si sente di chiedere al sindaco?

"A Sala chiediamo di farsi vedere insieme agli scioperanti della fame per dimostrare che ha a cuore questo tema. Un gesto del genere avrebbe un impatto molto grande. Ma il sindaco potrebbe anche fare un’altra cosa: telefonare al segretario del Pd Enrico Letta, che già, peraltro, dovrebbe conoscere la gravità della situazione".

Quali misure dovrebbe adottare il sindaco per migliorare la situazione ambientale?

"Sul futuro della città, più che le posizioni di Ultima Generazione, esprimo una mia posizione personale: Milano dovrebbe realizzare tante nuove piste ciclabili per incrementare la mobilità leggera, seguendo l’esempio di Amsterdam".

Al prossimo premier, invece, cosa vorrebbe chiedere?

"Ultima Generazione chiede al prossimo Governo di installare 20 gigawatt di rinnovabili, già in progetto ma bloccate dalla burocrazia, per distaccarsi dalla dipendenza dal gas russo".

 

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