Cpr, via al nuovo bando da 24 mesi. Raddoppiate le cifre per la gestione

Appalto da 7,7 milioni per 48 posti in due settori. Piano di ristrutturazione affidato al Genio dell’Aeronautica

Cpr, via al nuovo bando da 24 mesi. Raddoppiate le cifre per la gestione

Cpr, via al nuovo bando da 24 mesi. Raddoppiate le cifre per la gestione

Una nuova gestione per ripartire dopo l’inchiesta giudiziaria, il commissariamento e le polemiche politiche con annessa richiesta di chiusura. Un bando con cifre molto più alte rispetto al passato per elevare il livello dei servizi, estremamente deficitari secondo quanto accertato dalla Procura nell’indagine per frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta su Martinina srl. La Prefettura ha lanciato la gara europea per affidare l’appalto da 24 mesi del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli. Il primo aspetto che colpisce è quello legato ai posti: 48 nei soli due settori disponibili, in attesa dei lavori di ristrutturazione affidati al Genio dell’Aeronautica militare. Nel settembre 2020, al momento della riconversione da centro di accoglienza straordinaria a Cpr, la capienza era stata fissata a quota 140 letti, poi ridotta a 84 nel 2021 per rispettare le normative anti contagi. Nel luglio 2022, il numero si è abbassato ulteriormente a 72, con 24 posti per ognuno dei tre settori disponibili. Sì, perché nel frattempo la cifra è calata ancora per consentire agli operai di rimettere a nuovo gli spazi resi inutilizzabili da incendi e vandalismi. Per lo stesso motivo, già nei mesi scorsi la capienza era stata fissata a 48.

L’altro tema forte è legato ai costi della struttura, con un differenziale evidente con i bandi precedenti. Se infatti nel 2022 il prezzo a base di gara per il servizio di gestione era pari a 45,45 euro al giorno per migrante, nel 2024 la cifra è salita a 82,84 euro, quasi il doppio; per quanto riguarda la fornitura del kit, si è passati da 150 a 173 euro. Al netto dei numeri di riferimento stabiliti dal Viminale, più alti per le strutture fino a 50 posti, l’aumento dell’asticella economica è legato alla necessità di garantire un servizio migliore. Del resto, l’ispezione della Finanza del primo dicembre 2023, disposta dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri, e gli accertamenti investigativi legati anche ai report del Naga hanno fatto emergere le pessime condizioni igienico-sanitarie in cui erano costretti a vivere gli ospiti del Cpr, nonché l’inadeguatezza del servizio di ristorazione e il mancato rispetto degli accordi presi dai gestori su assistenza sanitaria e legale e mediazione linguistica. Il bando, pubblicato ieri sul sito web di corso Monforte, stabilisce che il costo della manodopera (67,55 euro pro capite al giorno) "non è soggetto al ribasso". Valore totale dell’appalto: 7,766 milioni di euro per due anni, cioè 3,3 milioni in più rispetto ai 4,4 del 2022. Anche sul fronte dei requisiti di capacità economico-finanziaria, si nota un cambiamento: se due anni fa era richiesta una copertura assicurativa per un massimale non inferiore a 1,2 milioni, oggi si chiede ai partecipanti che il fatturato globale maturato nel triennio precedente sia pari almeno a 4 milioni. Anche questo requisito sembra andare nella direzione di selezionare con più rigore i possibili competitor. C’è tempo fino al 20 maggio per presentare la candidatura.

Fissati anche i paletti per il personale: tre operatori diurni dalle 6 alle 22 e due notturni da mezzanotte alle 6; un infermiere sempre presente nel corso della giornata e medico per 28 ore settimanali; dovranno essere garantiti anche uno psicologo per 32 ore a settimana, un operatore sociale per 30 ore, due mediatori linguistici di giorno (16 ore al giorno) e due di notte (8 ore) e 14 ore di informazione normativa.

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