ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Variante Covid inglese: stop ai voli. Crisi senza fine a Malpensa, in 40mila tremano

Un’ordinanza del ministro della Salute ha interrotto i collegamenti tra Italia e Regno Unito

Lo scalo di Orio al Serio

Malpensa, 22 dicembre 2020 - Stop ai voli almeno fino al 6 gennaio. Un’ordinanza del ministro della Salute ha interrotto i collegamenti tra Italia e Regno Unito (Gran Bretagna e Irlanda del Nord) dalle 16,54 di domenica dopo la notizia relativa alla variante del coronavirus rilevata in Inghilterra e alla prima positività riscontrata in Italia. La decisione del Governo ha avuto ricadute immediate sugli aeroporti lombardi di Malpensa e Orio al Serio.

 Voli dalla Gran Bretagna fermi dopo lo stop deciso in seguito alla scoperta di una variante più aggressiva del Covid 19 diffusasi a partire dalla zona sud est del regno. Domenica nel tardo pomeriggio è atterrato l’ultimo volo che ha potuto toccare la pista di Malpensa, quello previsto dopo le 21 da Londra è stato cancellato. E dai ieri la “serrata” da parte delle compagnie easyJet, Ryanair e Wizz Air. Attualmente nella situazione determinata dall’emergenza sanitaria, con il traffico a Malpensa calato del 75% rispetto al 2019, sono una ventina, tra arrivi e partenze, i voli per la Gran Bretagna. Con le nuove restrizioni tutti i viaggiatori che nelle ultime due settimane sono sbarcati a Malpensa, molti dei quali sono italiani rientrati per le feste natalizie, devono sottoporsi al tampone presentandosi al drive through presso la Caserma Ugo Mara, a Solbiate Olona oppure in un punto esami che sia per loro comodo. Chi non dovesse presentarsi sarà comunque rintracciato: il test è obbligatorio.

Lo stop alle rotte britanniche è un altro pesante colpo per lo scalo varesino che nell’ultimo fine settimana, prima delle nuove disposizioni che bloccavano gli spostamenti tra le regioni, si è invece affollato di passeggeri, soprattutto lavoratori e studenti universitari, che tornavano a casa, al sud. Quindi posti sui voli domestici esauriti, con code ai check–in, scene che hanno riportato indietro di un anno l’aeroporto che proprio alla fine di dicembre 2019 sfiorava i 27 milioni di passeggeri. La crisi di Malpensa è pesante, difficile prevedere la ripresa, i numeri fanno rilevare purtroppo il grande tonfo che riguarda i passeggeri, - 75% rispetto all’anno scorso, una situazione che preoccupa 40mila lavoratori, quelli aeroportuali e quelli delle attività dell’indotto, che pagano le conseguenze del drastico calo del traffico aereo. Piccolo spiraglio: in commissione Bilancio al Senato è stato approvato all’unanimità un emendamento che istituisce un fondo volto a compensare i mancati ricavi e i maggiori costi sostenuti sia dai gestori che dai prestatori di servizi aeroportuali. La dotazione iniziale sarà di 500 milioni di euro. Sarà inoltre prorogata la cassa integrazione in deroga alle imprese del trasporto aereo e del sistema aeroportuale.