Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano Milano - Al nucleo iniziale di famiglie che hanno perso genitori, figli o parenti stretti se ne sono aggiunte tante altre, fino ad arrivare a un totale di 600. E la richiesta di risarcimento dei danni non patrimoniali, avanzata nei confronti di Governo, ministero della Salute e Regione Lombardia, ha raggiunto una cifra da capogiro: 160 milioni di euro per "inadempienze ed errori" nella gestione della pandemia, quando prima in Lombardia e poi in tutta Italia è dilagato il contagio. L’emergenza sanitaria ha lasciato uno strascico giudiziario con un maxi-ricorso collettivo davanti al Tribunale di Roma che, se accolto, potrebbe tradursi in una stangata senza precedenti per le istituzioni in campo nei primi mesi del 2020. Alla base c’è un lavoro certosino per raccogliere le testimonianze di chi ha perso i propri congiunti dopo infinite sofferenze in casa, negli ospedali o nelle residenze sanitarie per anziani. E più in generale una battaglia per "non dimenticare" le vittime della pandemia, e per imparare dagli errori del passato. Il ricorso, però, deve fare i conti anche con i tempi lunghi della giustizia. La prossima udienza è stata fissata per il 25 gennaio dell’anno prossimo, quando la causa dovrebbe entrare nel vivo. Nel frattempo i legali delle famiglie e i consulenti stanno lavorando a una corposa relazione tecnica, e hanno messo sul tavolo un faldone di documenti di oltre duemila pagine, ...
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