ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Covid e anticorpi, scelta Bollate Sarà la “città-tester” di uno studio

Primo comune a finire in zona rossa e primo nella sperimentazione dei test salivari e pungi dito. L’università di Milano monitorerà la circolazione delle varianti e la risposta al virus nei ragazzi dai 6 ai 14 anni

di Roberta Rampini

Primo Comune a finire in zona rossa nel febbraio 2021 a causa di un focolaio della variante inglese del Covid. Primo Comune a sperimentare test salivari e pungi dito per consentire il rientro a scuola degli studenti, ora Bollate è stata scelta dall’Università degli Studi di Milano come "città tester" per monitorare la circolazione delle varianti virali di Sars-CoV-2 e studiare la risposta degli anticorpi nei bambini e nei ragazzi dai 6 ai 14 anni. Anche in questo caso, all’équipe universitaria impegnata nello studio scientifico finanziato dalla Comunità Europea, basterà un campione salivare raccolto attraverso un tampone e alcune gocce di sangue prelevate con pungi dito assolutamente non invasivo e indolore per studiare in che modo gli anticorpi di bambini e ragazzi hanno risposto alle varianti virali del Covid. "Abbiamo accolto con favore la proposta che ci ha fatto l’Università con cui abbiamo già collaborato - spiega l’assessore alle Politiche educative Ida De Flaviis -. Ora è necessaria l’adesione da parte delle famiglie, così da avere un numero di test campione sufficienti a consentire la realizzazione dello studio.

L’impegno chiesto, tramite le scuole, è davvero minimo ma allo stesso tempo molto importante dal punto di vista scientifico e consente alla nostra comunità di fornire elementi necessari alla realizzazione di uno studio internazionale". In questi giorni verrà inviata una lettera alle famiglie che vuole partecipare deve compilare un breve questionario online. Successivamente il 15 dicembre 2022 in una giornata tra febbraio e marzo 2023 che non è ancora stata decisa, il personale dell’Università raccoglierà i campioni salivari attraverso un tampone del tipo usato nelle scuole per i progetti precedenti e alcune gocce di sangue con pungi dito per l’analisi sierologica. "I test proposti, come quelli usati nel passato, sono particolarmente adatti ai più piccoli poiché poco invasivi e di facile esecuzione - precisano i ricercatori dell’Università di Milano - Ma i dati raccolti sono importantissimi".

I genitori che hanno dato l’autorizzazione allo screening possono anche scegliere se ricevere gli esiti del salivare nelle 24-48 ore successive al prelievo. Ovviamente, in caso di test salivare positivo, l’esito sarà comunicato anche ad Ats, come previsto dalla normativa. L’esito del sierologico, invece, sarà comunicato quando i risultati saranno disponibili, i tempi infatti, in questo caso, sono più lunghi.