Covid Milano, contagi in calo. Meglio anche Como e Varese

Il capoluogo lombardo resta sempre il più colpito. In leggero rialzo la provincia di Monza, Brescia e Cremona

coronavirus a Milano

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Milano, 11 novembre 2020 - Cresce il numero dei morti, ma cala la curva dei contagi da Coronavirus in Lombardia. Ieri si erano sfiorati gli 11mila casi, ma oggi il numero è più incoraggiante: in 24 ore si sono registrati 8.180 casi (di cui 443 'debolmente positivi' e 69 a seguito di test sierologico) a fronte di 52.712 tamponi (in totale 3.377.673). Il rapporto è pari al 15,5%. Ieri, c'erano stati 10.955 positivi a fronte di 47.194 tamponi. E' però aumentato il numero dei decessi: 152, ieri 129. Quanto al numero dei pazienti guariti/dimessi sono 124.025 (+1.615), di cui 6.664 dimessi e 117.361 guariti. I ricoverati in terapia intensiva salgono a 764 (+56), mentre quelli negli altri reparti sono 6.907 (+225).

I nuovi casi di Coronavirus per provincia vedono ancora quella di Milano come la più colpita con 3.148, di cui 1.149 nella città capoluogo (ieri rispettivamente +3.336 e +1.339). Seconda è quella di Como con 958 (ieri +1.356), seguita da Varese con 943 (ieri +3.081), Monza e Brianza con 854 (ieri +860) e Brescia con 576 (ieri +319). I nuovi casi in provincia di Bergamo sono 168 (ieri +407), in quella di Cremona 193 (ieri +133), in quella di Lecco 243 (ieri +274), Lodi 131 (ieri +107), Mantova 248 (ieri +331), Pavia 385 (ieri +307) e quella di Sondrio con 63 (ieri +155).

Coronavirus, i dati dell'11 novembre in Lombardia
Coronavirus, i dati dell'11 novembre in Lombardia

Tra le vittime, anche una coppia di coniugi milanesi. I due sono morti quasi alla stessa ora, per coronavirus al Policlinico di San Donato Milanese. È quanto ha reso noto Carmine Lanzetta, consigliere comunale a Tribiano, dove abitavano i coniugi. Il marito aveva 75 anni e la moglie 77 e lasciano una figlia. La donna era entrata in ospedale in condizioni di salute più gravi, già con una polmonite bilaterale. Il marito, invece, sembrava stesse meglio anche se aveva altre patologie da tenere sotto controllo. I coniugi erano originari del Sudamerica ma si erano trasferiti nell'hinterland sud di Milano da molti anni. 

Gli ospedali di Milano sono al collasso, come anche quelli di altre città lombarde. Fuori dal pronto soccorso dell’ospedale Sacco, perimetro troppo percorso da ambulanze cariche di malati veri e da negazionisti del Covid a caccia di videobufale da rendere virali, da un paio di giorni sono spuntati gli operai. Stanno allestendo, accanto al pronto soccorso infettivologico, quattro container che saranno adibiti a pre-triage per i pazienti che si presentano autonomamente in ospedale, misurando loro la febbre e ponendo domande che aiutino a inquadrarli come sospetti casi di Covid oppure “puliti”, da instradare in un percorso diverso nel reparto di emergenza. Si lavora anche per i drive-in dei tamponi: in quello di Sesto San Giovanni vengono effettuati 250 accessi in sei ore.

Nel frattempo,  riparte la ricerca di posti letto per le quarantene e gli isolamenti di pazienti positivi dimessi dagli ospedali, a Milano e in tutta la Lombardia. In citta' e' l'hotel Astoria, tre stelle in viale Murillo, a ricevere il testimone dall'hotel Michelangelo, che fu il primo Covid hotel nel periodo clou dell'emergenza, e tra marzo e giugno ospito' 511 persone. Dal primo novembre dunque, e' l'Astoria, che ha partecipato al bando dell'Ats Milano, a essersi trasformato in un Covid hotel mettendo a disposizione 70 camere per accogliere malati che non necessitano di ricovero, ma di un luogo in cui stare in isolamento per non contagiare familiari o comunque altre persone. Gli ospiti, in prevalenza italiani, hanno seguito un iter sanitario, attraverso il medico di base o il pronto soccorso, per l'assegnazione di una camera. Altre 70 camere doppie e 17 appartamenti per piccoli nuclei familiari, sono stati messi a disposizione da una struttura che finalmente verra' utilizzata: e' una Rsa nuova e mai partita, si chiama residenza Adriano e si trova all'estrema periferia a nordest.

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