RO.RAMP.
Cronaca

Bollate, l’assessore al Bilancio: “Costretti a introdurre la tassa di soggiorno”

La decisione di introdurre questa imposta, da anni diffusa in molte città, è stata presa dal consiglio comunale: abbiamo bisogno di fondi a causa dei tagli di trasferimenti dal Governo

Marco Marchesini, assessore al bilancio, patrimonio e tributi del Comune di Bollate

Marco Marchesini, assessore al bilancio, patrimonio e tributi del Comune di Bollate

"Abbiamo deciso di introdurre la tassa di soggiorno per salvare gli equilibri di Bilancio e per non tagliare iniziative culturali e servizi sociali. Purtroppo i tagli previsti dal Governo con la Manovra 2024 impatteranno in modo negativo anche sul nostro Comune e la tassa di soggiorno ci consente di recuperare una parte di quelle risorse". Va dritto al punto Marco Marchesini, assessore al bilancio, patrimonio e tributi del Comune di Bollate. Dal 1° marzo chi pernotta nelle strutture ricettive di Bollate senza essere residente dovrà pagare la tassa di soggiorno. La decisione di introdurre questa imposta, da anni diffusa in molte città, è stata presa dal consiglio comunale.

L’imposta viene determinata per persona e per numero di pernottamenti ed è proporzionata al tipo di struttura; è dovuta fino a un massimo di cinque notti consecutive nello stesso luogo e dal sesto giorno non è più dovuta. Gli ospiti la versano al gestore della struttura dove hanno pernottato e sarà lui a versarla al Comune di Bollate. Le tariffe applicate vanno da 4 euro a notte per gli alberghi 4 stelle a un euro per le case e appartamenti vacanze, foresterie, bed &breakfast. Oltre ai residenti del Comune di Bollate, ci sono categorie di persone che non sono tenute a pagare l’imposta di soggiorno, ad esempio i minori, i malati in terapia negli ospedali della provincia di Milano e relativo accompagnatore, chi assiste le persone ricoverate, i portatori di handicap non autosufficienti.

"I tagli del Governo sulla spese corrente porteranno nelle casse comunali bollatesi circa tra 50mila e 70mila euro in meno, è vero che riceveremo i fondi del Pnrr e altri finanziamenti per opere pubbliche perché abbiamo partecipato e vinto alcuni bandi, ma i tagli del Governo vanno a toccare i servizi ai cittadini e quindi dovevamo pensare a entrare compensative – conclude l’assessore –. Secondo i dati che abbiamo, possiamo fare affidamento su 24mila giorni di occupazione delle strutture ricettive all’anno, quindi incassare circa 50mila euro. La tassa si applica solo per i primi cinque giorni, Bollate non ha tanti turisti, ma molte presenze di dipendenti di aziende che soggiornano nelle strutture per diverse settimane e non vogliamo penalizzare il mondo produttivo".