Costi alti e poche iscrizioni I centri estivi ancora in ritardo

A Melegnano non si placano le polemiche sui campus organizzati dal Comune "Le famiglie sono costrette a optare per soluzioni alternative o private"

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di Alessandra Zanardi

Poche iscrizioni, slitta l’apertura dei centri estivi del Comune. L’avvio del servizio, previsto inizialmente per lunedì, è stato posticipato alla prima settimana di luglio. Lo hanno deciso, di concerto, l’ente locale e il gestore, il gruppo Start, viste le scarse adesioni, solo 4, arrivate in particolare per quello che avrebbero dovuto essere il periodo d’inizio attività. Gli alunni della scuola primaria e secondaria potranno dunque cominciare a frequentare il servizio solo il mese prossimo, mentre non cambia nulla per i piccoli della materna, per i quali il centro estivo era comunque previsto a partire dal 4 luglio. Intanto, le iscrizioni restano aperte. Confermate le sedi: la scuola Teresa Sarti per gli studenti delle primarie e secondarie, la Cesaris per i bambini delle materne. Invariati anche gli orari, dalle 8.30 alle 17 (con possibilità di anticipi e posticipi), e i costi, 99 euro a settimana per ogni iscritto (si scende a 89 euro per il secondo figlio). Attorno allo scarso numero di adesioni, e al conseguente rinvio delle date, non mancano di consumarsi le polemiche. "A due giorni dalla chiusura della scuola scopriamo che a giugno il centro estivo comunale non partirà per carenza di iscritti. Cosa prevedibile, visto il ritardo nella comunicazione e le tariffe pari a quelle dei privati", incalza il gruppo "Priorità scuola Melegnano", che dà voce a più di una famiglia. Le iscrizioni si sono aperte alla fine di maggio, dopo che il Comune ha bandito una gara, con scadenza 16 maggio, per l’individuazione del gestore. Tempistiche inadeguate, secondo i genitori: "Quando si è saputo del servizio promosso dal Comune molte famiglie si erano già organizzate in altro modo, per non rischiare di rimanere senza una copertura".

Il sindaco Rodolfo Bertoli parla di "tempistiche adeguate" e "tariffe in linea con quelle dei comuni del circondario, comprensive anche di gite e pranzi. Le poche iscrizioni? Le esigenze delle famiglie riguardano più il mese di luglio che non quello di giugno". Ma le polemiche non si placano. "Ci ritroviamo a constatare ancora una volta come i servizi per l’infanzia e il sostegno alle famiglie siano assenti in una città di 18mila abitanti, come Melegnano". A eccezione del 2017, quando vennero attivati grazie ad un contributo regionale, per anni la città è rimasta senza i centri estivi del Comune. "Da tempo il servizio viene di fatto delegato ai privati, che sopperiscono al bisogno con tariffe per molti insostenibili - osserva Priorità alla scuola -. Le famiglie sono costrette ad optare per soluzioni alternative, come oratori, o strutture fuori comune, o ancora a gravare sui nonni, per chi li ha".

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