"Costa troppo e viaggia vuoto" Futuro incerto per il bus navetta

Dopo Colturano, anche Dresano e Vizzolo Predabissi rinunciano al trasporto intercomunale entrato in servizio in via sperimentale nel 2019 per collegare tra loro sei realtà del Melegnanese

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di Alessandra Zanardi

"È costoso e viaggia spesso vuoto". Dopo Colturano, anche Dresano e Vizzolo Predabissi rinunciano al bus navetta. Futuro incerto per il servizio di trasporto intercomunale partito in via sperimentale nel 2019 per collegare tra loro sei realtà del Melegnanese: Melegnano, Cerro al Lambro, Carpiano, Vizzolo, Dresano e Colturano. Composto da due circolari, le linee Z431 e Z432, il servizio è gestito da Autoguidovie ed è stato voluto dagli stessi Comuni, che lo finanziano con un contributo annuale legato al numero di abitanti.

"I costi a carico di Dresano sono di 15mila euro all’anno, le corse più fruite hanno al massimo due passeggeri. Gli orari della navetta non sono funzionali perché vanno a sovrapporsi a quelli di un’altra linea attiva sul territorio, la Z415", osserva il sindaco di Dresano Nicola Infante. E aggiunge: "Ci si aspettava che, dopo una prima fase sperimentale, il servizio venisse ricompreso in una gara di bacino, così da sgravare i Comuni dalle spese. Ora sappiamo che questo non avverrà prima di un paio d’anni. Tempistiche, a nostro avviso, troppo lunghe". "Non abbiamo avuto riscontri dall’utenza, che è sempre stata scarsa, e nemmeno dall’Agenzia del trasporto, alla quale avevamo chiesto di migliorare il servizio con alcuni aggiustamenti - spiega la sindaca di Vizzolo Luisa Salvatori -. Senza contare che la fuoriuscita di Dresano avrebbe imposto costi aggiuntivi per la gestione del servizio". Più o meno con le stesse motivazioni, ossia un rapporto sfavorevole tra costi e benefici, nel 2020 Colturano aveva deciso di abbandonare. Le rinunce mettono a rischio in particolare la Z432, che collega Dresano, Vizzolo e Melegnano, ed effettua una fermata anche all’ospedale Predabissi. Dovrebbe invece rimanere in attività la Z431, che collega Melegnano a Carpiano e Cerro al Lambro, comuni che per ora restano in cordata nella gestione del servizio. "Siamo in attesa di una proposta da parte dell’Agenzia di bacino per ridefinire i percorsi, e i costi, alla luce delle sopravvenute rinunce. Da parte nostra, intendiamo proseguire - annuncia Paolo Branca, sindaco di Carpiano -. Si punta ad un aumento della capienza dei mezzi e al mantenimento di un collegamento con l’ospedale". Anche Cerro al Lambro vuole rimanere della partita. "Nel nostro paese il servizio non è molto usato, ma la sua validità va letta in un’ottica più ampia - dice il sindaco Gianluca Di Cesare -: il trasporto pubblico rappresenta un incentivo a limitare l’uso dell’auto ed abbattere l’inquinamento, oltre che un aiuto per anziani e fasce deboli". L’Amministrazione di Melegnano è convinta che il servizio vada rilanciato "con una rivisitazione di orari e fermate - rimarca l’assessore ai trasporti Cristiano Vailati -. Nel nostro territorio vorremmo delle fermate aggiuntive in corrispondenza del supermercato Lidl e di Cascina Martina. Resta strategico poter contare su collegamento con l’ospedale".

Al momento entrambe le circolari sono garantite per le prossime due settimane. Poi si vedrà. I Comuni fuoriusciti restano comunque disponibili a valutare eventuali alternative, compreso un trasporto a chiamata.

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