Cospito non mangia da cinque mesi Pena differita? Venerdì l’udienza

La difesa dell’anarchico ha chiesto i domicliari per motivi di salute. Il suo medico teme "danni irreversibili"

Cospito non mangia da cinque mesi  Pena differita? Venerdì l’udienza

Cospito non mangia da cinque mesi Pena differita? Venerdì l’udienza

A cinque mesi dall’inizio dello sciopero della fame per protesta contro il 41-bis, le condizioni di Alfredo Cospito, ricoverato nel reparto di medicina penitenziaria dell’ospedale San Paolo, continuano a destare preoccupazione. Anche se, da quanto le agenzie di stampa hanno appreso da fonti Dap e ospedaliere, l’ esponente della Fai avrebbe reintrodotto qualche integratore oltre ad andare avanti con acqua e zucchero, quattro litri al giorno.

La scorsa settimana, il medico consulente che aveva visitato Cospito, attualmente in ospedale in regime di 41 bis, aveva riferito ai legali che le sue "condizioni nutrizionali" stavano "peggiorando" e che aveva espresso la sua preoccupazione per i "danni irreversibili" a causa del lungo periodo trascorso senza assumere cibo.

Intanto c’è attesa per la decisione del tribunale di sorveglianza che ha fissato udienza venerdì per discutere sulla richiesta avanzata dalla difesa di differimento pena, per motivi di salute, nella forma della detenzione domiciliare a casa della sorella. Se i magistrati dovessero accogliere l’istanza, di fatto verrebbe revocato il regime del carcere duro contro cui l’anarchico sta digiunando dallo scorso 20 ottobre. Cospito vuole arrivare lucido all’appuntamento di venerdì e per questo ha reintrodotto il complesso B e un multivitamico completo, e dovrebbe aver assunto ieri anche un farmaco che serve contro i danni a livello del sistema neurologico periferico.

Intanto un manichino con le sembianze dell’anarchico è appraso appeso al Pont de fer, sul Naviglio Grande, a simulare un’impiccagione. E’ l’opera, dal titolo “Pista anarchica, lo Stato italiano ripristina ad personam la pena di morte“, realizzata dall’artista e attivista Cristina Donati Meyer, per "contestare l’ipocrisia dello Stato e del governo, l’applicazione del 41-bis a Cospito e l’indifferenza per le sue condizioni di salute gravissime e disumane".

Il 55enne anarchico è in carcere già da 10 anni per la gambizzazione, nel 2012, dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare. Un attentato rivendicato dal Nucleo Olga della Fai con una lettera inviata a un quotidiano. Mentre era in cella, venne accusato anche del precedente attentato del 2006 contro la Scuola carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Due ordigni erano stati piazzati all’interno di due cassonetti all’ingresso dello stabile senza però causare né morti né feriti. Per quell’atto è stato condannato dalla corte d’appello a 20 anni di reclusione con l’accusa di strage.

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