Corteo pro-migranti a Milano, 100mila persone in marcia / FOTO e VIDEO

Ad aprire corteo Emma Bonino e il sindaco Sala, significativa presenza delle comunità straniere. Il premier Gentiloni: grazie Milano, sicura e accogliente. Spezzone di marcia contesta Pd e decreto Minniti

Il gommone che richiama il viaggio dei migranti (Lapresse)

Il gommone che richiama il viaggio dei migranti (Lapresse)

Milano, 20 maggio 2017 - E' partito dai bastioni di Porta Venezia il corteo "Insieme senza muri", la manifestazione pro-migranti organizzata a Milano che ha richiamato migliaia di persone: circa 100mila, secondo quanto ha detto dal palco l'assessore alle politiche sociali del comune di Milano Pierfrancesco Majorino. La cifra, supera di gran lunga le migliori aspettative degli organizzatori che auspicavano la partecipazione di 10mila persone. In corteo centri sociali, personalità politiche, associazioni culturali e gruppi che lavorano per l'integrazione degli extracomunitari. "Oggi diciamo che non torniamo indietro - ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso -. Non costruiremo con i mattoni dell'intolleranza nuovi muri e divisioni. Un muro porta a una chiusura, a essere carcerieri di se stessi e noi non cederemo al ricatto della paura. Chi è nato in Italia, studia in Italia, è italiano". 

STRANIERI_OBJ_FOTO_5_22841734In testa al corteo Emma Bonino e il sindaco Giuseppe Sala insieme alla mamma, davanti allo striscione con la scritta "Insieme senza muri" e poco dopo un gommone, di quelli usati per il traffico dei migranti. "Io voglio essere il sindaco di una città che pensa a crescere e pensa ogni giorno a diventare migliore e più bella - ha detto Sala - ma questo successo non può che essere associato alla solidarietà. Con la solidarietà e l'accoglienza ci sarà giustizia. Diritti per chi arriva e diritti per chi è già qua da tempo: le due cose si possono fare insieme, da cittadini e da sindaco non vorrei stare in una città troppo cinica che pensa solo a se stessa"

MARCIAAAA_22836311_151055Alla manifestazione sono presenti molti sindaci con la fascia tricolore, in particolare quelli dei Comuni dell'area milanese che hanno sottoscritto il protocollo per la gestione dei migranti con il ministro dell'Interno Marco Minniti e il prefetto Luciana Lamorgese, ma anche provenienti da fuori provincia, come il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori ("siamo qui per ribadire la necessità di accoglienza, integrazione e legalità", ha detto).

Presenti numerosi esponenti del Pd, dietro lo  striscione "Milano democratica, sicura e accogliente". Tra questi l'assessore comunale alle Politiche sociali Pierfracesco Majorino, promotore della marcia.  In piazza Oberdan è presente il radicale Marco Cappato con un banchetto per raccogliere le firme per cambiare la legge Bossi-Fini. Presente anche Pierluigi Bersani, fondatore di Articolo1-Mdp: "Sono qui perché questo 20 maggio è una specie di 25 aprile dei tempi nuovi. A girare qui dentro quanta allegria e sicurezza si percepiscono. Serve un'idea intelligente e forte della sicurezza", ha aggiunto.  

Numerose le comunità straniere presenti, tra cui quella cinese, quella boliviana in costume tipico e quella messicana. Decine di bambini di tutte le etnie in marcia insieme tenendo un grosso telo con l'arcobaleno, simbolo della pace. Il corteo si è snodato attraverso iazza Repubblica, i bastioni di Porta Nuova, viale Crispi, i bastioni di Porta Volta, con conclusione in piazza del Cannone, dove è stato allestito un palco per gli interventi finali e un concerto. Nel pomeriggio il messaggio del premier Gentiloni: "Grazie Milano, sicura e accogliente"

CORTEOOOOO_22837529_155348TENSIONI: CONTESTATI MINNITI, SALA E ROZZA - In un clima generale di festa non sono però mancati alcuni momenti di tensione. Militanti dei centri sociali hanno contestato il Pd nel corso del corteo. All' altezza di piazza della Repubblica, un gruppo di militanti di diversi centri sociali hanno chiesto urlando l'allontanamento dell'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza, dal corteo. I contestatori hanno definito lo spezzone del Partito Democratico 'la peggior destra', ripetendo che la presenza del Pd è fuori luogo poiché sostiene la legge Minniti-Orlando (VIDEO). Contestato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala e quello di Bergamo Giorgio Gori ("noi siamo contestati a destra e sinistra perché scegliamo una strada equilibrata, non semplifichiamo", ha commentato quest'ultimo). Alcuni fumogeni sono stati lanciati all'altezza di via Legnano. Nello stesso punto era esposto un grosso striscione con la scritta "No Minniti". Alcuni esponenti dei centri sociali hanno seguito la manifestazione dietro il sindaco e intonando cori: "Sindaco no Minniti" e "Sindaco la residenza". Spintoni tra i contestatori e il servizio d'ordine del Pd. A proteggere il sindaco dai manifestanti 'contro' un cordone di migranti ospitati nel centro di accoglienza di via Corelli. Tutte critiche riguardanti le politiche del governo sull'immigrazione, dopo la frattura che si è consumata con il maxi bliz in stazione Centrale del 2 maggio, quando decine di migranti furono identificati e portati in questura. Alcuni rappresentanti dei sindacati delle case popolari, insieme a un gruppo di migranti, hanno anche occupato uno stabile nuovo in via Imbonati. L'azione è durata circa 15 minuti. 

 

Piero Grasso, Giuseppe Sala e Carmela Rozza
Piero Grasso, Giuseppe Sala e Carmela Rozza

Il segretario della Lega Matteo Salvini ha rincarato  la dose: "La marcia è una pagliacciata che rende contenti solo scafisti e certe cooperative. Sarete complici di questi atti di violenza". Salvini ha bocciato anche il Protocollo per l’accoglienza firmato giovedì in Prefettura da 76 sindaci, Sala in testa: "Quei Protocolli sono una porcheria, appena saremo al Governo li stracceremo e cancelleremo la figura del prefetto". Il segretario del Carroccio, infine, annuncia che oggi pomeriggio sarà in un punto di Milano per ribadire la sua contrarietà alla marcia promigranti.  Più soft la posizione di Forza Italia, che non ha chiesto di annullare la manifestazione. La coordinatrice lombarda Mariastella Gelmini ha chiesto "la convocazione di un Consiglio comunale straordinario: gli assessori Rozza e Majorino, insieme al sindaco, vengano a spiegare qual è la ricetta per l’integrazione. Il tempo degli slogan e della propaganda è finito". Il capogruppo di FI Gianluca Comazzi ha aggiunto: "Sala ritiri le deleghe a Majorino per l’ingerenza sulla sicurezza".

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