
I partecipanti alla corsa in memoria di Max Bombardiere
Milano, 27 maggio 2019 - Erano centinaia ieri, a correre o camminare, o spingere un passeggino, o farsi trascinare dal proprio cane, per cinque chilometri intorno al Parco delle Cave. Nonostante un meteo incerto, che poi ha regalato il sole ai partecipanti a questa «corsa ludico motoria a passo libero», due volte speciale.
Perché a organizzarla sono i pazienti della Nefrologia e dialisi dell’Asst Santi Paolo e Carlo, insieme al comitato lombardo dell’Aned, e a medici e infermieri dell’ospedale San Carlo, che ha un suo gruppo di operatori, dializzati e trapiantati con le scarpette, chiamato Dialysis Running. E perché metà delle persone correva con la maglietta del «Bomba». Il Bomba era Massimiliano Bombardiere, un infermiere soccorritore che è stato una colonna del pronto soccorso del Borromeo fino a poco meno d’un mese fa, quando un’emorragia cerebrale se l’è portato via in qualche ora a 44 anni. Fin dalla notte in cui ha donato tutti gli organi che poteva (tutti tranne il cuore) la «famiglia» del reparto ha affrontato questo lutto grande facendo vivere quello che lui ha lasciato. Al San Carlo c’è già una sala Tac intitolata al Bomba, e ieri circa duecento persone hanno portato la sua faccia sul petto, insieme a Debora, la compagna di Bombardiere che è infermiera in Rianimazione, e ha corso con il numero uno, e con i loro tre figli.
«La gente nel parco ci fermava, si faceva raccontare chi era il Bomba», racconta l’infermiera Sara, che ha preparato le magliette, accolte a braccia aperte dagli organizzatori di «Comincia così: da zero a 5 chilometri». Un’iniziativa nata per promuovere la cultura della donazione e l’attività fisica che «può migliorare la cura e la qualità della vita di chi ha una nefropatia cronica», ricorda il dg dell’Asst dei Santi Matteo Stocco. Ma «vogliamo sia anche un’opportunità – sottolinea l’ideatore, il paziente-runner Salvatore Alaimo – per condividere del tempo ludico e di benessere. Insieme».