Più peculato e truffa. Ma la corruzione non si trova

Aumentano (+42%) le denunce di reati contro la pubblica amministrazione

Rare le denunce sulla corruzione presentate dai cittadini (Newpress)

Rare le denunce sulla corruzione presentate dai cittadini (Newpress)

Milano, 15 maggio 2017 - La corruzione c’è ma non si trova. Boom di reati contro la pubblica amministrazione nell’ultimo anno giudiziario, ma quelli scoperti sono soprattutto peculato e truffa ai danni delle casse dello Stato. È lo stesso capo della procura Francesco Greco, nel Bilancio di responsabilità sociale dell’ufficio che dirige, ad ammettere che di corruzione molto si parla ma poco si indaga. «È bene precisare che raramente vengono presentate denunce - scrive Greco - e questo nonostante il proliferare di organismi preposti a prevenire fenomeni corruttivi all’interno di ogni pubblica amministrazione».

E non solo le denunce sono poche: spesso sono anche tardive e perciò inutili. «Ad oggi - prosegue il capo della procura - le poche segnalazioni pervenute dagli organismi preposti (...) non si sono rivelate utili per l’avvio di un’indagine penale, sia in quanto trasmesse a notevole distanza temporale dai fatti, sia in quanto elaborate all’esito di attività investigative interne». Poi, certo, le indagini sulla corruzione scontano anche difficoltà oggettive: sempre più complicato stabilire, per esempio, quando un funzionario pubblico compia davvero un «atto contrario ai doveri d’ufficio», visti i complicatissimi iter burocratici. Oppure distinguere esattamente i ruoli tra un politico e un alto dirigente amministrativo in un ente pubblico.

Così alla fine, se tra luglio 2015 e giugno 2016 i nuovi fascicoli di competenza del pool coordinato dal procuratore aggiunto Giulia Perrotti sono cresciuti di ben il 42% rispetto all’anno precedente - da 718 a 998 quelli iscritti contro persone note; da 251 a 379 quelli contro ignoti - la “colpa” non è certo della corruzione.

Molto più indagato, ad esempio, il «peculato» nelle sue varie forme: dai casi più semplici come «la sottrazione fisica del denaro contante dalla cassa dell’ente che il pubblicco ufficiale o incaricato di pubblico servizio gestiva», ad altri più complessi come quando la sottrazione viene occultata «da documentazione fittizia attestante una spesa sostenuta per l’interesse dell’amministrazione». Altro evergreen, quando si tratti di reati commessi contro la pubblica amministrazione, quello di truffa ai danni delle casse pubbliche. «Particolare incidenza hanno avuto - scrive il procuratore Greco nel documento sull’attività del suo ufficio nell’ultimo anno - le indagini su soggetti che per conto di persone giuridiche private (enti, società... ndr.) hanno conseguito endebitamente erogazioni pubbliche», vale a dire «finaziamenti a fondo perduto da parte dello Stato, della Regione o della Comunità europea». 

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