
Tassisti con la mascherina
Milano, 4 maggio 2020 - Attese di un paio d'ore e chiamate con il contagocce. La fase 2 dell'emergenza coronavirus è iniziata a ritmo molto lento per i taxi di Milano, già provati dal calo di lavoro durante il lockdown. E tutti sono piuttosto preoccupati.
"Un disastro. Ho ripreso dopo due mesi e dalle 7 ho fatto solo due corse", ha spiegato un 46enne, mostrando il 'kit' che tiene a bordo del suo taxi minivan: "mascherine, guanti che cambio a ogni viaggio, alcool e disinfettante per igienizzare maniglie e portellone. Avrò speso 50 euro - ha detto l'autista, ultimo di dieci taxi in coda al posteggio di Porta Lodovica - dubito che finirò tutto in fretta. È dura, prima di settembre non andremo a regime".
A mezzogiorno una dozzina di taxi erano parcheggiati anche in piazza XXIV Maggio e la situazione era simile in Medaglie d'Oro. "A inizio lockdown eravamo la metà - nota un a,tro tassista fermo dopo una sola corsa da 8.50 euro - oggi molti colleghi sono tornati al lavoro e si lavora ancor meno di prima".