Coronavirus, Pasqua blindata: posti di blocco anti-fughe

Piano della Prefettura per evitare movimenti verso le seconde case e gite fuori porta: pattuglie sulle arterie che portano a mare e montagna

La metropoli nel week end verrà "cinturata" da posti di blocco per evitare fughe di Pasqua

La metropoli nel week end verrà "cinturata" da posti di blocco per evitare fughe di Pasqua

Milano, 8 aprile 2020 -  Pasqua blindata doveva essere. E Pasqua blindata sarà. Come preannunciato dal prefetto Renato Saccone nell’intervista al Giorno di sabato scorso, ieri mattina il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunito in videoconferenza com’è ormai consuetudine da alcune settimane, ha messo a punto gli ultimi dettagli del maxi piano di rafforzamento dei controlli in vista del weekend che sta per arrivare. Un weekend considerato particolarmente a rischio sul fronte della possibile diffusione del contagio da Covid-19, perché molti milanesi potrebbero approfittare della festività (e della sospensione della didattica on line per i figli) per lasciare la città dirigendosi verso le seconde case al mare, al lago o in montagna o per concedersi una gita fuori porta.

 Per evitare che questo succeda, i vertici istituzionali e delle forze dell’ordine hanno deciso di dare un’ulteriore stretta agli accertamenti in strada, già incrementati negli ultimi giorni per cercare di intercettare movimenti di auto e persone in aumento rispetto alla scorsa settimana (come certificato anche dai dati sulle celle telefoniche quotidianamente diffusi da Regione Lombardia): lungo le principali arterie stradali che portano fuori città e all’imbocco delle autostrade, saranno collocati posti di blocco di carabinieri, Guardia di finanza e polizia per “chiudere“ la metropoli e il suo hinterland.

Non si tratterà, quindi, solo di verifiche a campione, bensì di controlli sistematici: tutte le macchine che passeranno in determinati punti della città, in particolare quelli più vicini ai confini, verranno fermate; ai conducenti verrà chiesta l’autocertificazione che motivi la ragione dell’allontanamento dalla residenza, e in caso di spostamento ingiustificato scatterà la sanzione prevista dall’articolo 4 del decreto-legge del 25 marzo. Massima attenzione verrà ovviamente prestata pure alla mobilità interna alla città e al resto dell’area metropolitana: l’obiettivo è far sì che le persone non si spostino da un’abitazione all’altra per trascorrere Pasqua o Pasquetta insieme a parenti o amici. Faro sui parchi e sulle aree verdi, sulla base delle segnalazioni arrivate dai sindaci sulle possibili criticità da tenere d’occhio, e intensificazione dei controlli nelle stazioni.  

In sintesi: ognuno deve restare a casa, la sua, considerato che i numeri del contagio a Milano e provincia solo ieri hanno iniziato a essere un po’ più confortanti (+99 casi in città e + 249 in totale) e che va di conseguenza scongiurato il rischio che un boom di movimenti in pochi giorni possa far salire drammaticamente il numero di infettati da coronavirus. Sotto stretta sorveglianza, infine, i quartieri periferici, in particolare quelli con la più alta densità di stabili di edilizia residenziale pubblica: le vie più “calde“ e a rischio occupazioni verranno presidiate da 40 pattuglie dedicate (come già accade da sabato scorso), pronte a intervenire in caso arrivino segnalazioni di tentativi di blitz in corso (nel mese di marzo ce ne sono stati 46 rispetto ai 10 dello stesso periodo del 2019); con la premessa, come ribadito due giorni fa dal prefetto Saccone, che coloro che entreranno in appartamenti lasciati liberi da inquilini regolari, "a maggior ragione se ricoverati per coronavirus", verranno immediatamente sgomberati. Ai controlli parteciperanno anche gli agenti della polizia locale, non solo sul fronte delle verifiche su esercizi commerciali e persone in quarantena ma anche su quello della viabilità: già ieri mattina diversi equipaggi dei ghisa erano dislocati in piazza XXV Aprile per fermare le auto di passaggio.

L’attenzione è massima , e crescerà ancora nelle prossime ore. Anche perché gli ultimi report di corso Monforte sui trasgressori non sono affatto rassicuranti: i dati sulla giornata di lunedì, i più aggiornati a disposizione, dicono che su 16.346 persone controllate (verifiche più che raddoppiate rispetto alle 24 ore precedenti) 711 sono state multate con una sanzione di 400 euro; in termini percentuali, vuol dire che il 4,35% dei fermati ha violato le regole, con numeri in calo di due punti percentuali rispetto alla quota massima raggiunta domenica (504 su 7.772 per una percentuale di furbetti pari al 6,5%). Monitorati, come ogni giorno, pure gli esercizi commerciali: sulle 4.804 attività passate al setaccio, sono state riscontrate complessivamente 15 violazioni, con altrettanti titolari denunciati per non aver rispettato i dettami delle direttive per il contenimento del contagio.

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