GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Coronavirus, sala operatoria, Tac e laboratori: al Portello ci sarà un vero ospedale

Meno posti letto per la terapia intensiva ma più funzioni: oggi la Regione vara il progetto definitivo. E in Italia ci saranno altri due hub dello stesso tipo per gestire l’emergenza provocata dalla pandemia

Fontana arriva in Fiera

Milano, 19 marzo 2020 - Non più solo un hub per la terapia intensiva ma un ospedale attrezzato per affrontare le emergenze a tutto tondo. Non più 400 posti letto ma qualcuno in meno. A fronte, però, dell’aumento di servizi e specialità. Non più un progetto lombardo ma nazionale: il Governo, infatti, sembra deciso a replicarne il modello aprendo altri due ospedali simili, uno per il centro-Italia e l’altro per il Meridione. Così è cambiato il progetto del nuovo ospedale al padiglione 1-2 della Fiera di Milano. Una metamorfosi in tre punti concordata da Guido Bertolaso, consulente del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, insieme all’esecutivo regionale e ad Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera, l’ente proprietario del complesso espositivo. A darne annuncio sono stati, ieri, gli assessori regionali Giulio Gallera (Welfare) e Davide Caparini (Bilancio e Finanza). Proprio quest’ultimo ha assicurato che il progetto definitivo del nuovo presidio sanitario sarà pronto entro oggi. Meglio andare con ordine, allora.

«Il progetto per il nuovo ospedale alla Fiera di Milano è diventato più strutturato – spiega Caparini durante la quotidiana diretta Facebook da Palazzo Lombardia –. Non sarà costituito, come ipotizzato all’inizio, da una serie di terapie intensive ma sarà concepito come qualcosa di più di una realtà temporanea. Anche perché il Governo ha chiesto alla Lombardia di strutturarsi in questo modo per far sì che in futuro, auspicandosi di uscire il prima possibile da questa emergenza, potrà essere la prima ad offrire assistenza a tutti gli italiani».

Caparini poi entra nei dettagli: «Ci saranno una sala operatoria, apparecchi e spazi per la Tac e la radiologia, laboratori e tutta la strumentazione per offrire un’assistenza che coprirà tutto il lasso di tempo necessario. Entro domani (oggi per chi legge ndr) il progetto vedrà la luce e poi si darà il via al giorno zero dal quale iniziare a conteggiare il tempo necessario affinché il primo paziente possa entrare in terapia intensiva. I lavori proseguono a spron battuto». «Il progetto – aveva accennato Gallera qualche ora prima – sta subendo una rimodulazione quindi avrà meno posti letto ma sarà comunque un numero di posti letto significativo». 

Da sciogliere i soliti due nodi: il reperimento di medici e infermieri, da un lato, e il reperimento dei respiratori e dei macchinari necessari, dall’altro. Sul primo fronte il commissario Domenico Arcuri, nel corso del colloquio in collegamento video avuto martedì con il presidente Fontana, si è impegnato, per conto del Governo, a facilitare, tramite decreto, l’arruolamento di medici in pensione. Una strada sulla quale ieri ha voluto insistere lo stesso Fontana: «Voglio lanciare un appello accorato a tutti i medici e gli infermieri che sono andati in pensione negli ultimi due anni, a tutti i medici e gli infermieri che svolgono attività in strutture private, ai medici e agli infermieri che magari, pur essendo specialisti in rianimazione e in pronto soccorso, in questo momento svolgono altre mansioni fuori dal servizio pubblico. A loro rivolgo un appello perché si mettano a disposizione per darci una mano in questi giorni. Attraverso la disponibilità di questi professionisti potremo anche riuscire a realizzare quei progetti di cui in questi giorni abbiamo parlato (un riferimento anche all’ospedale in Fiera ndr). Abbiamo bisogno di personale qualificato. In questo momento di difficoltà chi ha svolto un ruolo delicato negli anni scorsi deve sentire la responsabilità di mettersi nuovamente a disposizione di quella missione alla quale ha dedicato la sua vita».

E la Regione ha creato un indirizzo mail per raccogliere eventuali disponibilità: perlalombardia@regione_lombardia.it. Ci sono, però, altri fronti aperti per quanto riguarda il reclutamento del personale che potrebbe lavorare al Portello. Palazzo Lombardia ha infatti ricevuto la disponibilità di una cinquantina di medici cubani e i loro profili sono attualmente al vaglio per capire se coincidano con quelli dei quali c’è bisogno. Serve soprattutto personale qualificato. Altri 60 medici sono stati messi a disposizione da un’organizzazione non governativa americana, mentre proprio ieri è atterrata all’aeroporto di Malpensa una delegazione cinese, proveniente dalla provincia dello Zhejiang, composta da sette medici, tre infermieri e tre tecnici col materiale destinato agli ospedali lombardi, nel dettaglio: 400mila mascherine, 5mila indumenti protettivi medici, ventilatori, oltre a guanti, occhiali protettivi, monitor, indumenti protettivi e disinfettanti.

Il reperimento dei respiratori e degli apparecchi sanitari utili non solo al nuovo ospedale del Portello ma anche agli altri ospedali lombardi è stato affidato a Caparini. Fondazione Fiera ha aperto un conto corrente per raccogliere risorse utili alla nuova struttura sanitaria e vi ha versato 1 milione di euro, per gli estremi basta consultare il sito web della Fondazione. «Crediamo sia fondamentale offrire un supporto anche attraverso la raccolta di capitali dal sistema economico in grado di contribuire al finanziamento di questo importante progetto, vista la vicinanza di Fondazione Fiera alle imprese e al territorio» dichiara Pazzali. Quanto alle donazioni arrivate sul conto aperto dalla Regione, si è raggiunta quota 14,6 milioni di euro.

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