Coronavirus: "Sono guarito, vivo isolato ma finalmente a casa"

Claudio Migliavacca, 57 anni, ha ritrovato moglie e due figli: niente baci e abbracci, poche parole e a debita distanza

Claudio, 57 anni, è guarito

Claudio, 57 anni, è guarito

Milano, 25 marzo 2020 - È tornato a casa lunedì pomeriggio dopo quasi due settimane di ricovero per coronavirus all’ospedale Bassini di Cinisello. Claudio Migliavacca, 57 anni, consulente di strategie di comunicazione, è di nuovo con la sua famiglia. In cinque sotto lo stesso tetto in zona Niguarda, tutti in quarantena. E lui isolato dagli altri. "Un ritrovarsi bizzarro, senza baci, abbracci, affettuosità e severamente a distanza – ha scritto su Facebook –. Grandi sorrisi e racconti da sotto la mascherina".

Com’è la convivenza? "Abbiamo ripreso la consuetudine pre-ricovero, quando io avevo iniziato ad avere la febbre e mi ero auto isolato. Ho ‘occupato’ la stanza di mia figlia Greta, 21 anni, che dovrebbe laurearsi in Fashion design e ancora non sa quando potrà farlo, e ho un bagno tutto per me. Quando esco dalla porta indosso sempre mascherina e guanti, il resto della famiglia fa altrettanto. Per il cibo, ‘appare’ qualcuno con la mascherina, il tempo di due chiacchiere e ci salutiamo. Apro spesso la finestra per far cambiare aria. Ora dovrei avere una contagiosità molto bassa. Per altre due settimane staremo in quarantena, aiutati dagli amici che ci lasciano la spesa fuori dalla porta e usufruendo dei servizi a domicilio".

E com’è trascorrere questo tempo da solo? "Non mi annoio. Mi informo, sono attivo anche sui social. E poi stare nella camera di mia figlia mi ha aperto un mondo: vivo tra foto appese, peluche, frasi d’amore e dediche degli amici".

Chi sono gli altri familiari? "Mia moglie Tiziana, art director, ora dipendente comunale, mio figlio Matteo, ventinovenne, manager, e Tania, la fidanzata ventiquattrenne, messicana, laureata in architettura. Loro due erano pronti a trasferirsi in una casa loro, ma è slittato tutto".

Stanno tutti bene? "Fortunatamente sì. Io ho evitato ogni contatto da quando ho manifestato i primi sintomi. Ho chiesto a tutti di misurarsi la febbre mattino e sera: mio figlio inserisce le temperature in un apposito file Excel. La febbre è il primo segnale. Se capita, occorre separarsi dagli altri e vedere come va nei successivi due giorni. Se la temperatura sale, prendere provvedimenti. Io non ho avuto tosse né evidenti cali respiratori ma febbre, nausea e mal di testa. Il tampone mi è stato fatto in ospedale".  

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