Coronavirus, disinfettanti scaduti ai carabinieri: "Quei gel vanno subito sostituiti"

Lettera dell’associazione sindacale Unarma: segnalazioni di preoccupazione da parte del Radiomobile Il caso riguarda le distribuzioni delle scorse settimane, in regola il materiale assegnato nelle ultime ore

Prima di essere arrestati i due uomini hanno tentato di aggredire i carabinieri

Prima di essere arrestati i due uomini hanno tentato di aggredire i carabinieri

Milano, 7 marzo 2020 -  Gel disinfettanti scaduti alle forze dell’ordine. Dopo il caso segnalato a febbraio dal sindacato Sap all’Ufficio prevenzione generale della Questura di Firenze, ora è l’associazione sindacale carabinieri Unarma a richiamare l’attenzione su una fornitura non regolare ai militari del pronto intervento di Milano: "Rincresce tornare in argomento ( dopo tre lettere precedenti datate 23 gennaio, 24 febbraio e 3 marzo, ndr ), ma continuano a giungere segnalazioni di preoccupazione da parte, in questo caso, del personale militare del Nucleo Radiomobile di Milano, che opera in ambienti di lavoro ritenuti particolarmente a rischio di contagio da coronavirus, i quali segnalano che i dispositivi di protezione individuale distribuiti sono scaduti", si legge nella missiva indirizzata due giorni fa al Comando Generale dell’Arma e al Comando Legione Carabinieri Lombardia. Scaduti da quanto tempo? "Il presidio medico battericida e virucida risulta scaduto nell’agosto del 2019".

In effetti , stando a quanto verificato dal Giorno, sui flaconi di disinfettante Softa-Man distribuiti nei giorni scorsi agli operatori delle gazzelle, coloro che 24 ore su 24 pattugliano la città e gestiscono in prima persona gli interventi richiesti alla centrale operativa, c’è la scadenza "8-2019", cioè agosto 2019. Intendiamoci, il prodotto scaduto non è dannoso per la salute, tuttavia è inefficace e di conseguenza non protegge adeguatamente il personale che lavora in strada e che può trovarsi in qualsiasi momento in situazioni di potenziale pericolo, specie in periodo di emergenza Covid-19. "Nello spirito di offrire la massima collaborazione per la riduzione del rischio di infezione tra i militari operanti in prima linea e per prevenire la propagazione del virus nel resto del territorio nazionale – chiosa Unarma – si segnala l’urgenza di porre in essere tutte le procedure necessarie alla verifica dell’idoneità dei dpi ( dispositivi di protezione individuale, ndr ) finora distribuiti. In considerazione di ciò, si chiede di ritirare immediatamente i prodotti scaduti e sostituirli con quelli in corso di validità".ù

Secondo le informazioni a disposizione, il problema ha riguardato la prima distribuzione del solo disinfettante, avvenuta circa due settimane fa, cioè dopo la scoperta del primo caso a Codogno e la successiva allerta in tutto il resto della Lombardia. Nelle ultime ore sono arrivate nuove forniture, che risultano pienamente in regola con le scadenze. Per quanto riguarda il resto del kit (mascherine, tute e guanti), fino a ieri ce n’erano quattro in dotazione per ogni squadra, affidati al comandante di squadra e disponibili a seconda delle necessità. 

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