Coronavirus, ambulanti e street food: situazione profondo rosso

A lanciare l’allarme la Confcommercio: crollo del fatturato dal 30 al 70 per cento

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Crollo di fatturato per il commercio itinerante. Tra merchandising e street food è stato completamente azzerato dall’emergenza Covid un indotto che coinvolge oltre 150 operatori. A dare l’allarme è la Confcommercio. Bilancio in profondo rosso per il settore del commercio ambulante. Si passa da un calo del 30 per cento per l’alimentare a un crollo del 70 per cento per tutte le altre tipologie merceologiche. In questo contesto si registrano situazioni limite con azzeramenti dei fatturati. È il caso delle attività strettamente legate agli eventi sportivi o musicali che si svolgono nello stadio di San Siro. Una crisi nella crisi che Confcommercio Milano, in raccordo con Apeca (l’Associazione aderente che rappresenta il settore), chiede con forza venga affrontata dalle istituzioni per venire incontro alle gravi difficoltà che stanno vivendo gli ambulanti che operano nell’area. L’impegno espresso da Regione Lombardia, viene sottolineato, con il Governatore Attilio Fontana, di lavorare per poter riaprire gli stadi al pubblico è, in questo senso, un passo avanti importante. "Con la ripresa dell’attività dal lockdown l’ambulantato milanese ha risentito, come altri comparti commerciali – spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – del forte rallentamento dei consumi. Ma per gli ambulanti itineranti specializzati nell’attività di vendita in occasione di eventi, dalle partite di calcio ai concerti, la situazione è ancora più drammatica".Gli ambulanti, ed i loro collaboratori, che operano vicino a San Siro - sottolinea Confcommercio Milano - sono assimilabili ai tanti lavoratori dello spettacolo o delle fiere duramente colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria e troppo spesso dimenticati.

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