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Coronavirus, indagine su mascherine "Fippi". La Regione: "Autorizzate dall'Iss"

La Procura di Milano vuol vederci chiaro su quantità di mascherine prodotte dall'azienda di pannolini, certificazione e modalità di affidamento della la commessa

Una delle mascherine Fippi

Milano, 2 maggio 2020 - La Procura di Milano ha aperto un'indagine in seguito a un esposto presentato da Adl Cobas Lombardia per accertare, tra l'altro, l'idoneità, i costi e l'aggiudicazione della fornitura delle mascherine prodotte dalla Fippi di Rho, un'azienda di pannolini che ha riconvertito la produzione su commissione di Regione Lombardia. L'inchiesta, nella quale sono ipotizzati i reati di truffa e frode nelle pubbliche forniture a carico di ignoti, è coordinata dai pm Mauro Clerici e Giordano Baggio, che hanno delegato la guardia di finanza di Milano a compiere accertamenti relativi, per esempio, alla quantità di mascherine prodotte, alla loro idoneità e alla loro certificazione e alle modalità con cui è stata affidata la commessa.

L'inchiesta

I militari delle Fiamme Gialle, da quanto si è saputo, nei giorni scorsi hanno sentito Riccardo Germani, il portavoce di Adl Cobas Lombardia, che tramite l'avvocato Vincenzo Barbarisi, attorno alla metà di aprile ha depositato l'esposto alla magistratura. Nel documento si parla di "inidoneità e, quindi, pericolosità del presidio", giudizio dato da coloro che lo hanno provato "sul campo". Come si legge nell'esposto le mascherine, che sono state battezzate 'pannolino', "non appaiono funzionali allo scopo protettivo, né del paziente né dell'operatore sanitario e/o medico, sotto il profilo anatomico e dinamico" il che comporterebbe rischi di contagi. "A quanto consterebbe - prosegue l'esposto - non solo alcuni singoli operatori sanitari ma addirittura alcune strutture ospedaliere destinatarie delle forniture" di tali presidi, come l'ospedale di Busto Arsizio e Niguarda, "hanno ritenuto preferibile non fare utilizzare per nulla le mascherine ai propri operatori sanitari e/o medici" e inoltre "milioni" di pezzi, uno degli aspetti da accertare, "giacerebbero inutilizzate" per esempio nel "Padiglione logistico Lombardo ex area Expo cargo". Infine, si sostiene la "sostanziale irrilevanza delle autorizzazioni Iss e pareri del Politecnico di Milano". Su  questi ed altri capitoli, come il quantitativo prodotto di tali presidi - "900 mila al giorno" - e la "natura del contratto" con cui Regione Lombardia ha affidato la commessa, la magistratura e la Gdf dovranno fare luce. 

La replica di Regione Lombardia

"Le mascherine 'Fippi' sono state, per diverso tempo, le uniche autorizzate dall'Istituto Superiore della Sanità e sono state regolarmente acquistate dalla nostra 'Centrale acquisti' solo dopo l'autorizzazione dell'Iss e in carenza di altre mascherine disponibili". Lo comunica in una nota la Regione Lombardia relativamente all'apertura di un'indagine contro ignoti  sulle mascherine prodotte dall'azienda Fippi di Rho.