Coronavirus, seconda ondata di contagi? Gli ospedali saranno pronti

L’Asst Melegnano -Martesana mantiene attrezzate degenze e rianimazioni Intanto il laboratorio di Vizzolo continua a processare 450 tamponi al giorno

Il video collegato al termoscanner

Il video collegato al termoscanner

Vizzolo Predabissi (Milano), 29 maggio 2020 - Diminuiscono i ricoveri da Covid, la fase 2 fa segnare una svolta anche per l’Asst di Melegnano e della Martesana, che comprende gli ospedali di Vizzolo, Melzo, Cernusco, Vaprio, Gorgonzola e Cassano d’Adda. Eppure nel colosso sanitario del Sud-Est Milanese le attività relative al coronavirus restano intense, dall’analisi dei tamponi ai test sierologici per i dipendenti fino alla predisposizione di percorsi separati per i malati, accertati o sospetti. Un primo segnale di ritorno alla normalità è quello relativo ai posti-letto dei reparti di rianimazione. Oggi l’Asst ne mette a disposizione 15, come prima dell’epidemia, mentre nelle fasi clou dell’emergenza il loro numero era salito a 35. Al momento sono 3, in tutta l’azienda, i pazienti covid ricoverati in terapia intensiva. In progressiva diminuzione anche i malati da coronavirus (30, ad oggi) assistiti nel reparto di medicina del Predabissi, uno dei settori dell’azienda sanitaria che nella fase 1 ha sopportato un carico di lavoro tra i più pesanti.

"Man mano che la pressione sui pronto soccorso è diminuita sono diminuiti anche i ricoveri – spiega il direttore generale dell’Asst Angelo Cordone -, ma il ritorno alla normalità sarà in realtà la creazione di una nuova normalità poiché le precauzioni da mantenere per l’accesso ai reparti e la gestione dei pazienti positivi o sospetti impattano sulla disponibilità di posti letto e sulla gestione delle nuove aree di degenza. Le attività stanno comunque riprendendo, secondo le modalità previste da Regione Lombardia. Il virus sta perdendo d’intensità? E’ presto per esprimersi. Si stanno ammalando meno persone grazie alle misure di prevenzione".

La fase 1 ha rappresentato un momento molto delicato, anche a livello mentale, per gli ospedalieri. Qualche strascico è rimasto. "Il personale è sempre stato determinato e compatto – dice il direttore -, momenti di difficoltà ce ne sono stati, ma ne stiamo uscendo con l’aiuto di tutti, anche del gruppo di psicologi aziendali". I lavoratori dell’Asst hanno ora la possibilità di sottoporsi su base volontaria al test sierologico per la ricerca degli anticorpi del covid. "La campagna di valutazione dei dipendenti è partita due settimane fa dai sanitari e sta continuando col personale amministrativo – ancora Cordone -. I risultati sono quindi parziali, ma possiamo dire che solo 10 su oltre 1.500 dei nostri operatori testati hanno dovuto allontanarsi dal servizio a seguito dell’indagine".

Il laboratorio di analisi del Predabissi continua a muoversi su numeri importanti: tra i 400 e i 450 i tamponi processati ogni giorno. "Prima erano tamponi per lo più in arrivo dai nostri pronto soccorso o dai reparti, oggi sono soprattutto tamponi di negativizzazione post malattia, o richiesti da Ats, o in arrivo dalle oltre 30 Rsa che abbiamo supportato per queste valutazioni". E per l’autunno, cosa si prevede? "Come da indicazioni, stiamo mantenendo attrezzate le degenze e le rianimazioni per gestire un’eventuale seconda ondata. E’ uno sforzo importante, che nell’immediato non consente agli ospedali di tornare esattamente com’erano prima dell’epidemia, ma è un atto dovuto per una sanità pubblica efficace e competente, che ha dimostrato di saper affrontare sfide importanti, dando risposte altrettanto importanti".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro