Expo, la Corea del Nord schiera le sue testimonial: "Troppo occupate per vedere il resto"

Nel cluster del Mare e delle isole lo stand di Pyongyang, dove il regime di Kim Jong-un mette in mostra cosmetici a base di ginseng

Le hostess della Corea del Nord  indossano abiti tradizionali

Le hostess della Corea del Nord indossano abiti tradizionali

Milano, 16 giugno 2015 - Le vetrine scoppiano di gadget: creme, maschere di bellezza, infusi, prodotti di erboristeria. Tutto rigorosamente a base di ginseng, che è il tema dello stand della Corea del Nord all’interno del cluster Mare e isole a Expo. Più che una mostra, però, l’area di Pyongyang sembra un mercatino dell’artigianato locale, come d’altronde lo sono i vicini di casa del padiglione collettivo. «Non possiamo però vendere niente, non abbiamo ancora il permesso», spiega a bassa voce una delle quattro hostess che lavorano nello spazio della Repubblica democratica di Corea. Sono arrivate quatte quatte, accompagnate dal capo delegazione, alla fine di maggio, come raccontano gli inquilini degli altri stand. «All’inizio di giugno abbiamo iniziato a lavorare», prosegue la ragazza, in un inglese impeccabile.

Le padrone di casa non passano inosservate, con indosso l’abito tradizionale coreano: choson-ot nel lessico di Pyongyang, hanbok in quello di Seul. Un’ampia gonna di seta stampata con un motivo floreale, la giacca corta con le ampie maniche e un sorriso indaginoso che non si smonta neanche quando si chiede loro quali padiglioni hanno visitato nel tempo libero. «Siamo molto occupate – spiega la hostess –, non abbiamo avuto tempo di girare in Expo». Non avete visto nulla, neanche il padiglione della Corea del Sud, che a inizio del mese ha avviato esercitazioni militari con gli Stati Uniti dopo i test missilistici di Pyongyang? Niente di niente, salvo «il padiglione della Cina». Tuttavia, anche Pechino negli ultimi tempi ha raffreddato i rapporti con il vicino del nord.

Il regime presenta a Expo il suo volto più commerciale. Non c’è neanche un’immagine del dittatore, Kim Jong-un. In compenso il ginseng, prodotto nel distretto della città di Kaesong, spunta ovunque, perfino sul francobollo commemorativo che celebra l’adesione del Paese alla manifestazione milanese, in accoppiata con la mascotte, Foody, mentre un rapporto di Seul denuncia che un calo del 10% nella produzione alimentare in Nord Corea, a causa della prolungata siccità e della carenza di fertilizzanti, rischia di mettere in ginocchio una nazione già affamata. A Expo, nel frattempo, la Corea del Sud sta scaldando i motori per la propria giornata nazionale, che si celebra il 23 giugno, e per una settimana dedicata alla cultura pop del Paese, sempre più in voga all’estero. A cominciare dal rapper Psy e dalla sua hit «Gangnam style».

luca.zorloni@ilgiorno.net

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