Controlli dei ghisa accanto alla stazione. Diciannovenne ferisce un agente alla mano

Un diciannovenne tunisino, ex minore non accompagnato, è stato denunciato per resistenza dopo aver colpito un agente di polizia locale durante un controllo vicino alla stazione di Porta Garibaldi a Milano. Il ragazzo, che vive per strada, ha reagito violentemente quando si è sentito minacciato. È stato coinvolto in iniziative sportive e sociali nel quartiere di San Siro, ma è stato sospeso per 6 mesi da una squadra di calcio per aver spintonato un arbitro.

Controlli dei ghisa accanto alla stazione. Diciannovenne ferisce un agente alla mano

Controlli dei ghisa accanto alla stazione. Diciannovenne ferisce un agente alla mano

Un controllo come tanti vicino alla stazione di Porta Garibaldi. Il cellulare tirato fuori per "riprendere la scena" stando alle testimonianze di alcuni presenti. Poi il pugno sferrato alla mano di un agente di polizia locale. Il responsabile, un diciannovenne, è stato denunciato per resistenza mentre il ghisa colpito ha riportato lesioni guaribili in 7 giorni. Il fatto risale a martedì mattina.

Sono passate da poco le 8 quando la polizia locale, che sta perlustrando l’area attorno alla stazione Garibaldi, nota un ragazzo. Solo. I ghisa decidono di identificarlo. Lui, che poi si scopre essere un ragazzo tunisino che compirà 20 anni il prossimo mese, ex minore non accompagnato che dorme per strada, conosciuto nel quartiere popolare di San Siro, si oppone al controllo. Prende il cellulare e riprende gli agenti, stando ai racconti di alcuni passanti. Poi ne colpisce uno alla mano facendogli cadere la cartelletta con il foglio che stava compilando. A quel punto i colleghi del ghisa intervengono per bloccare il giovane, che dopo gli accertamenti viene denunciato per resistenza a pubblico ufficiale.

Un ragazzo che in base a quando ricostruito dal Giorno ha partecipato a iniziative sportive e sociali sotto l’ala di “Seven Zoo Kayros“, un progetto per il quartiere di San Siro pensato per la popolazione di giovanissimi, fan di rapper e trapper della zona, supportato da Kayros, associazione no profit fondata da don Claudio Burgio che è cappellano del carcere minorile Beccaria. "Questo ragazzo – spiega don Burgio – vive per strada. Ha il permesso di soggiorno ma vive in situazioni precarie e reagisce con violenza quando si sente minacciato. Sta cercando il suo posto nel mondo, a cominciare da un lavoro". Nei mesi scorsi si era agitato anche sul campo di calcio, durante una partita (giocava nella squadra “Kayros 7Zoo“): stando al rapporto Csi avrebbe spintonato un arbitro ed è stato sospeso per 6 mesi.

M.V.