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Cronaca

Contro le liste d’attesa. Chi non disdice la visita dovrà pagare il ticket pure se ha l’esenzione

La Giunta regionale ha scelto di avvalersi della misura contro i “no show“. Bertolaso: "Non è una sanzione, ma di un’assunzione di responsabilità. Abbiamo già ridotto del 10% il numero di appuntamenti a vuoto".

Contro le liste d’attesa. Chi non disdice la visita dovrà pagare il ticket pure se ha l’esenzione

La Regione sta cercando di tagliare ulteriormente le liste d’attesa

I pazienti che non si presentano il giorno dell’appuntamento fissato dalle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate per effettuare una visita medica o un esame senza una giustificata disdetta, saranno tenuti al pagamento del ticket. E il pagamento sarà richiesto anche a coloro i quali hanno diritto all’esenzione così come prevede il decreto legge di giugno, quello che riepiloga vecchie e nuove "misure per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie". A darne annuncio è stato, ieri, l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. Nel testo appena menzionato, ricordano da Palazzo Lombardia, sono state introdotte "disposizioni finalizzate a migliorare l’efficienza del sistema sanitario nazionale e a ridurre i tempi di attesa per l’accesso alle prestazioni.

"In Lombardia – ha fatto sapere l’assessore Bertolaso – grazie all’intenso lavoro di recall messo in campo dalle nostre strutture e dal call center regionale, siamo riusciti a ridurre il cosiddetto “no show“ (coloro che non si presentano agli appuntamenti per visite ed esami ndr) al 10% rispetto al quasi 20% che avevamo registrato lo scorso anno. Si tratta di un risultato importante raggiunto anche con attività di sensibilizzazione verso i cittadini. Per arrivare a ridurre maggiormente il fenomeno possiamo ora utilizzare lo strumento dissuasivo della legge che prevede il pagamento del ticket della prestazione non annullata anche per chi usufruisce di una esenzione, la maggioranza dei pazienti".

"Il rispetto verso gli altri – spiega ancora l’assessore regionale al Welfare – deve essere garantito: in caso io non possa andare a fare la visita o l’esame devo provvedere ad annullare l’appuntamento di modo che qualcun altro possa usufruirne, se invece non mi presento pago il ticket. Non si tratta di una sanzione – conclude Bertolaso – ma di una richiesta di assunzione di resposabilità". Con una nota della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia, inviata ai vertici delle Agenzia di Tutela della Salute (ATS), delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST) e degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), tutte le aziende sanitarie sono state invitate a estendere queste procedure anche ai cittadini esenti, che dovranno anch’essi corrispondere la quota di partecipazione in caso di mancata disdetta, salvi i casi di forza maggiore o impossibilità sopravvenuta. La cancellazione deve avvenire almeno due giorni lavorativi prima della data fissata, anche da remoto, "in modo da ottimizzare – fa sapere al Regione – le agende di prenotazione e migliorare la disponibilità delle risorse".