“Sfruttamento dei lavoratori e frode fiscale”: sequestro urgente per oltre 41 milioni di euro in due logistiche

Coinvolte Chiapparoli Logistica Spa e Consorzio Sal. Per gli inquirenti la condotta della società “dura da numerosi anni e ha comportato anche ingentissimi danni all'erario”

L'operazione della Guardia di finanza

L'operazione della Guardia di finanza

Milano – Una nuova operazione nell’ambito di una serie di indagini portate avanti dal pm Paolo Storari sul fenomeno della “somministrazione illecita di manodopera”. Oggi 30 gennaio il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano sta eseguendo un sequestro preventivo d'urgenza, disposto dal pubblico ministero, per frode fiscale nei confronti di alcune società attive nel settore della logistica per aziende farmaceutiche, per l'importo complessivo di oltre 41 milioni di euro. Oltre 11 milioni di euro a carico della Chiapparoli Logistica Spa e di oltre 30 milioni di euro nei confronti della cooperativa Consorzio Sal.

Le società coinvolte

Le società coinvolte sono Chiapparoli Logistica spa e Consorzio Sal. Risultano indagati anche due amministratori. L'inchiesta, come altre portate avanti dal pm Storari e dalla Gdf, vede al centro il fenomeno della "somministrazione illecita di manodopera”: i rapporti di lavoro con la società committente sono stati “schermati” da società “filtro” che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (società “serbatoio”), che “hanno sistematicamente omesso il versamento dell'Iva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale” per i lavoratori, come si legge in una nota del procuratore di Milano Marcello Viola.

"Una complessa frode fiscale”

Al centro delle indagini "una complessa frode fiscale derivante dall'utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all'emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti per un ammontare complessivo di circa 250 milioni di euro”. 

Perquisizioni

Le indagini sono state svolte anche "con la collaborazione del Settore Contrasto Illeciti dell'Agenzia delle Entrate”. Sono in corso, spiega il procuratore di Milano, “diverse perquisizioni nelle province di Milano e Lodi nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte, con contestuale notifica delle informazioni di garanzia, anche in tema di responsabilità amministrativa degli enti in relazione agli illeciti penali commessi dai dirigenti delle società, a favore di quest'ultime”.

L’indagine

Nell'indagine che analizza quattro annualità, dal 2019 al 2023, si evidenzia il comportamento di chi “guida” la catena dei due gruppi e di come la società con sede a Cerro al Lambro risulti "priva di qualsiasi presidio idoneo a selezionare i fornitori dei servizi di logistica in modo da evitare che gli stessi siano meri serbatoi di personale (controlli in ordine a eventuali compensazioni a fini tributari, al pagamento di Iva e contributi, alla non coincidenza tra amministratore di fatto e di diritto, al rapporto diretto tra Chiapparoli Logistica spa e i lavoratori, alla eventuale assenza di qualsiasi struttura organizzativa delle società fornitrici, al continuo cambio delle cooperative, al fenomeno della transumanza)".

Sfruttamento dei lavoratori

La realizzazione dello schema è realizzata "attraverso l'ausilio di diversi, a volte ricorrenti, professionisti agevolatori (commercialisti e consulenti del lavoro), che curano le formalità contabili e dichiarative al fine di creare le condizioni per la realizzazione degli illeciti" che si traducono, scrive il pm Storari, in "condotte che agevolano lo sfruttamento dei lavoratori e che determinano pratiche di concorrenza sleale" tramite dichiarazioni infedeli, l'omesso versamento dell'Iva o l'uso di fatture o documenti per operazioni inesistenti.

La società “filtro”

Per le indagini la società Chiapparoli Logistica si avvale della società 'filtro' Consorzio Sal, la quale "provvede a reclutare la forza-lavoro attingendo dalle società cooperative aventi criticità fiscali tipiche dei cosiddetti 'serbatoi di manodopera'. Per gli inquirenti la condotta di Chiapparoli Logistica spa, "di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all'erario: da ciò anche la formulazione di una richiesta di misura interdittiva formulata al gip" si evidenzia nel decreto di sequestro d'urgenza visto che "la situazione di sfruttamento e illegalità è ancora in atto" e gli accertamenti sono ancora all'iniziale: "dovranno essere verificate ulteriori serbatoi di personale, con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale, che si presenta ingente" evidenzia il titolare dell'inchiesta che ha disposto il sequestro di cui quasi 12 milioni per la Chiapparoli Logistica spa.

La nuova inchiesta milanese rientra in un pacchetto di indagini, portate avanti dal pm Storari in questi anni, sulle forme di sfruttamento e sulle frode fiscali nel mondo del lavoro, attraverso appunto i cosiddetti "serbatoi di manodopera”. Indagini che hanno coinvolto grandi gruppi e aziende soprattutto della logistica e dei trasporti, ma anche del settore della vigilanza privata e non solo.