Contratti non rinnovati e anziani sotto sfratto, lunedì il presidio

Famiglie in bilico in via Dardanoni. Il Sicet: "La nuova proprietà vuole mandare via tutti. Chiediamo che il Comune intevenga"

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"Da alcuni mesi una decina di famiglie composte da anziani ha ricevuto un “ordine di liberazione“ che intima loro di lasciare le case in cui vivono, in uno stabile di via Dardanoni 10", al quartiere Feltre. Lo fa sapere in una nota il Sicet, Sindacato inquilini casa e territorio, che annuncia un presidio per lunedì alle 9.30. Il sindacato evidenzia che le famiglie vivono in questi alloggi dal 2001, grazie a contratti di locazione frutto di una convenzione fra il Comune di Milano e la società Delfina srl. La convenzione, continua il Sicet, è scaduta a giugno 2017. "La società Delfina srl – si legge nella nota – ha subito un fallimento e, di conseguenza, la palazzina di via Dardanoni 10 è rientrata in tale procedura presso il Tribunale di Monza, con nomina del custode fallimentare. L’asta giudiziaria è stata aggiudicata dalla società Open srl, che opera mediante il veicolo finanziario La Corte srl". Gli inquilini, "insieme al Sicet, hanno cercato di aprire una trattativa per il rinnovo dei contratti ma la nuova proprietà ha opposto un deciso rifiuto. Il sindacato e gli inquilini, come previsto dalla legislazione fallimentare, hanno anche promosso un’azione legale (reclamo), presso il Tribunale di Monza, contro l’ordine di liberazione, ma l’azione è stata respinta dai giudici. Ora la proprietà sta facendo inaccettabili pressioni nei confronti di queste famiglie,

minacciando di espellerle dalle proprie case in breve tempo". Con il presidio di lunedì si chiederà che le famiglie non vengano sgomberate.

"Si tratta dell’ennesimo episodio di speculazione edilizia in città a danno di famiglie fragili di anziani che non possono rivolgersi al mercato delle locazioni private e che rischiano di finire sulla strada. Il Sicet chiede il rinvio delle procedure di sfratto per consentire di trovare un’alternativa abitativa e un incontro con l’assessore alla Casa Maran perché il Comune si faccia parte attiva in questo percorso".

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