Con una siringa contro i ghisa: preso a Rogoredo

A Milano, un uomo sorpreso a iniettarsi cocaina ed eroina in auto viene arrestato dopo una fuga e minacce ai poliziotti. Pluripregiudicato, è indagato per vari reati.

Con una siringa contro i ghisa: preso a Rogoredo

Con una siringa contro i ghisa: preso a Rogoredo

Venerdì sera, via Sant’Arialdo. C’è un’auto parcheggiata sul lato sinistro, di fianco a una cancellata vicino ai binari della ferrovia. Due agenti del Nucleo contrasto stupefacenti della polizia locale, di pattuglia nei pressi dell’ex boschetto della droga, vedono un uomo seduto sul lato guida che si sta iniettando qualcosa nel braccio e si fermano immediatamente: scopriranno in seguito che sta assumendo un mix di cocaina ed eroina. Alla richiesta di documenti, l’uomo, un pluripregiudicato cinquantaquattrenne residente nel Pavese, finge di cercarli, ma in realtà non li ha con sé. All’improvviso, spintona un vigile e scappare verso la sede ferroviaria; poi si gira di scatto e minaccia i ghisa con una siringa in pugno. Uno degli agenti usa lo spray al peperoncino, ma la nube urticante non sortisce alcun effetto; a quel punto, i due vigili si avvicinano, lo disarmano e lo ammanettano.

Dai controlli in banca dati, gli investigatori di piazza Beccaria scoprono: che il cinquantaquattrenne è stato arrestato per tre volte nel 2024, sempre per furto; e che è stato sempre processato per direttissima e rimesso in libertà senza misure cautelari, salvo nell’ultima occasione, il 22 aprile, quando il giudice gli ha affibbiato il divieto di dimora di Milano. L’auto non è sua: è stata rubata 48 ore prima a Valenza, in provincia di Alessandria, e infatti ha un vetro rotto. A valle degli accertamenti investigativi, l’uomo viene arrestato per resistenza e porto abusivo di oggetti atti a offendere e indagato per ricettazione; l’indomani, il giudice convalida il provvedimento e dispone il carcere. "Un plauso ai colleghi – commenta il segretario del Sulpl Daniele Vincini –. Ogni giorno, rischiamo sul territorio: sarebbe ora che ci venissero riconosciute le giuste tutele legali".

Nicola Palma