MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Comune verso il salario minimo Mozione del Pd in Consiglio: bandi, nuovi criteri anti-ribassi

Il dem Nahum critica le società esterne all’amministrazione che pagano stipendi troppo bassi. Mediazione sull’odg, niente 9,5 euro all’ora. Sì dell’assessora Cappello: è la direzione giusta.

Comune verso il salario minimo Mozione del Pd in Consiglio: bandi, nuovi criteri anti-ribassi

di Massimiliano Mingoia

Trasferire la battaglia politica nazionale del Partito democratico, ma non solo, per il salario minimo nelle decisioni amministrative del Comune di Milano. È con quest’obiettivo che il consigliere dei dem a Palazzo Marino Daniele Nahum ha presentato un ordine del giorno in Consiglio comunale. Un documento in cui Nahum denuncia il problema dei salari troppo bassi in Italia, ricorda la direttiva europea del 19 ottobre 2022 che suggerisce agli Stati dell’Unione Europea di prevedere un criterio di salario minimo per i lavoratori ed elenca alcune situazioni critiche negli stipendi dei lavoratori che lavorano per il Comune per conto di società terze. "Queste persone – si legge nell’odg – percepiscono degli stipendi non adeguati per vivere in una realtà come Milano. I lavoratori di musei e biblioteche, tramite un bando del 2018 fatto dal Comune, percepiscono 4 euro netti all’ora, arrivando a percepire circa 750 euro al mese che non garantisce loro un tenore di vita dignitoso, soprattutto in contesto come Milano".

La prima versione del documento prevedeva una proposta più “hard’’, cioè indicare la cifra minima – 9,50 euro all’ora – per lavoratori e lavoratrici che abbiano a che fare con il Comune anche da assunti in società esterne all’amministrazione. Ma, dopo una mediazione tra Nahum e l’assessora alle Politiche del lavoro Alessia Cappello che ha avuto come protagonista il capogruppo del Pd Filippo Barberis, si è arrivati a una versione più soft, che prevede una rimodulazione dei bandi comunali di gara per raggiungere un obiettivo simile a quello che il Pd di Elly Schlein vorrebbe ottenere con una legge nazionale: far sì che tutti i lavoratori abbiano un salario minimo dignitoso. L’odg, quindi, oltre a far propria la direttiva della Ue e a sollecitare il Parlamento ad approvare una legge sul salario minimo, propone questa soluzione al sindaco Giuseppe Sala e alla Giunta comunale: "Favorire la valorizzazione dei criteri di valutazione delle offerte tecniche rispetto a quelle economiche per contenere gli effetti dei ribassi di gara con particolare attenzione alla compressione del costo del lavoro".

Una formulazione, l’ultima prevista nel documento, che ottiene il via libera dall’assessora Cappello: "Valorizzare all’interno dei bandi di gara le caratteristiche e i criteri tecnici delle offerte rispetto a quelle economiche credo possa essere la direzione giusta: contribuirebbe a limitare la contrazione dei salari e la svalutazione del lavoro dovuta agli effetti del gioco al ribasso economico, restituendo così dignità e rispetto al lavoro e ai lavoratori". L’odg, dunque, dovrebbe essere approvato in una delle prossime sedute del Consiglio comunale.