Complimenti da usare con cautela

Emilio

Magni

altra mattina l’attenzione degli anziani del "canton di ball", in sosta per quattro chiacchiere e tirar mezzogiorno, è stata richiamata dall’avvicinarsi di una giovane signora, la quale portava in braccio una bella bambina. L’interesse degli amici fermi a chiacchierare era dovuto soprattutto al fatto che quella giovane donna e la bambina erano state riconosciute come figlia e nipote del Cesarino, uno degli amici della congrega del "canton". Si è così alzata un’effusione calorosa di saluti e di complimenti, ovviamente rivolti alla piccolina che sembrava gradirli perché sorrideva contenta. Qualcuno degli amici forse avrebbe voluto fare qualche espansivo complimento anche alla mamma per la sua grazia e la sua bellezza. Ma non ha osato. Quindi al centro della festa c’era solo la bambina. Tra i tanti aggettivi belli e calorosi che le sono piovuti addosso, uno ha fatto colpo per la sua singolarità e perché proprio nessuno se l’aspettava, tantomeno nonno Cesarino. "Ma che bèla paciarota, l’è propri ‘na bèla paciarota", è stato infatti l’elogio che il Carletto ha inteso fare alla bambina sorridente, ma anche assai paffuta e rotonda, qualità che lo hanno sicuramente indotto a ricorre a quell’aggettivo. Nel parlare in dialetto di qualche tempo addietro (ormai il termine sembra che tutti lo abbiano dimenticato ad eccezione del Carletto) il complimento, o presunto tale, era adoperato per indicare una bella ragazza per così dire rotondetta. Adesso però i tempi sono cambiati e quindi l’elogio espresso del Carletto ha creato qualche curiosità, anche se rivolto sono a un’infante. Un tempo "paciarota" era anche il nome di un particolare colpo del gioco del biliardo. Si adoperava quando si voleva colpire contemporaneamente la sponda e la biglia avversaria che si trova accanto alla sponda stessa. "Che bela paciarota", commentarono gli amici quando il giocatore colpì sponda e biglia facendo poi i punti. In quel momento però stava giungendo la commessa che era piuttosto pingue la quale si offese.

mail: emiliomagni@yahoo.it

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