Come si comunica in classe con un ragazzo che presenta difficoltà di linguaggio verbale

L’esperienza dell’insegnante e dei compagni di scuola curiosi e decisi a intrecciare relazioni

L’art. 42 della Crc dice che un bambino ha diritto ad essere informato sui diritti previsti dalla Convenzione e che gli Stati devono farla conoscere a piccoli e grandi. Ma come farlo con i bambini che hanno una disabilità nel linguaggio?

L’abbiamo chiesto a professoresse e compagni di seconda media, che hanno impostato il lavoro sulla Crc utilizzando la Comunicazione Alternativa Aumentativa (Caa).

Professoressa, lei segue un bambino autistico: com’è lavorare con lui?

"È molto stimolante perché lui riesce a farti capire come vede la realtà".

Che tipo di lavori fate?

"Molti tipi: utilizziamo testi scritti in Caa per comprendere sequenze narrative ed eseguire calcoli, con immagini che aiutino a capire".

Secondo lei al suo alunno piace lavorare insieme?

"Sì, perché ha bisogno di persone che non cambino e che diventino il suo punto di riferimento. Lui, quando si abitua a te, ti dà molto affetto e ti fa capire che si diverte".

E voi compagni, che emozioni avete provato in questo lavoro?

"Curiosità e voglia di aiutare. Abbiamo letto una storia sul diritto ad avere un nome e da lì abbiamo affrontato i diritti dei bambini; è stata una novità usare un altro modo di comunicare e questo ci ha fatto avvicinare al nostro compagno speciale".

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