"Non puoi dormire qui". La lite tra due tunisini per un tetto finisce con tre coltellate

L’aggressione in via Graf in una ex scuola abbandonata a Quarto Oggiaro. A chiamare i soccorsi gli altri senzatetto che hanno indicato il colpevole alla polizia

Polizia

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Milano - È in gravi condizioni l’uomo, un 27enne tunisino, accoltellato durante una lite avvenuta all’interno di una scuola dismessa, uno stabile nel quale abitualmente trovano rifugio gli sbandati del quartiere durante la notte. Ieri, la polizia ha arrestato un 19enne tunisino ritenuto responsabile dell’accoltellamento, la sua identità è stata indicata dagli altri testimoni che hanno assistito alla lite e all’aggressione. Sono stati i senzatetto presenti nella stessa scuola abbandonata a chiamare i soccorsi per aiutare la vittima, gli stessi che hanno chiamato il 118. Ancora sconosciuti i veri motivi della lite degenerata nella violenza. Si sa soltanto che i fatti risalgono a sabato poco dopo le 13. Siamo in via Graf, a Quarto Oggiaro. Il 19enne arrestato avrebbe dato in escandescenze, avrebbe quindi estratto un coltello da cucina che teneva nella tasca e cominciato a inveire contro il connazionale.

Con furia lo avrebbe colpito alla testa, al polso sinistro e alla coscia destra, stando al racconto dei testimoni, confermato dai medici del Pronto Soccorso. Il ferito è stato trasportato dal 118 in codice rosso all’ospedale Sacco. Il giovane aggressore, poi, ha spezzato il coltello (è stato trovato a terra soltanto il manico) e si è allontanato, prima di essere individuato, qualche ora dopo, da una volante della Polizia chiamata dalle persone presenti, che sono stati in grado di descriverlo fornendo alcuni dettagli che hanno consentito il riconoscimento immediato. Il 19enne è poi stato fermato in via Lopez e arrestato, in attesa dei riscontri sulle impronte. Aggressore e aggredito dormivano entrambi nello stesso luogo, la lite pare sia nata perché il più giovane non voleva che l’altro frequentasse più quello stesso posto.

Una lite nata nel degrado assoluto, umano e del luogo. Ora la questura procederà all’identificazione attraverso le impronte. Intanto il 19enne tunisino è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio.

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