
di Massimiliano Saggese
Altro colpo grosso di Pieve Emanuele che si è aggiudicato un medico di base titolare: è il dottor Cristian Gandini, che ha vinto il concorso a tempo indeterminato per la sostituzione definitiva del dottor Giovanni Canto, andato in pensione da oltre un anno e poi sostituito dai dottori supplenti Scaduto e Pagliaro. Un colpo che arriva a pochi giorni da un altro acquisto importante per la comunità pievese, quello della dottoressa Sofia Crescenzi che, grazie al lavoro del primo cittadino Paolo Festa (Pd) e del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gregorio Mammì, ha optato per scegliere Pieve come sede.
Sembra quasi la cronaca del calciomercato, che in questi giorni vive un tepore anomalo vista la crisi economica, a differenza di quello dei medici di base.
Con la forte crisi di professionisti che ha provocato una carenza di medici di base in tutto il Sud Milano e non solo, i sindaci sembrano davvero impegnati in quella che assomiglia a un mercato che ha al centro i medici. In questo Pieve Emanuele è avvantaggiata perché se gli stipendi dei professionisti non sono stabiliti dai Comuni, i canoni di locazione possono influire sulla scelta.
E Pieve è avvantaggiata perché può offrire a costi molto bassi (per la guardia medica sarebbero azzerati) gli ambulatori della ex sede Asl di via Mascagni, rimasta vuota negli anni per il riordino dei servizi territoriali dell’Ats. Il dottor Gandini prenderà servizio in autunno, come spiega il sindaco Paolo Festa: "Abbiamo incontrato il dottor Gandini, che ha visitato l’ambulatorio di via Mascagni: è un medico esperto, che ha lavorato anche all’estero e si è detto contento di iniziare a lavorare a Pieve. Purtroppo la sua presa in servizio non sarà immediata per obbligo di preavviso rispetto al suo attuale datore di lavoro. Nel frattempo Ats ha garantito il servizio di continuità assistenziale per tre giorni alla settimana: tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 14.00, senza obbligo di appuntamento fino a quando arriverà il medico".
Bene il sindaco di Pieve che in poche settimane si è garantito due medici di base titolari.
I disagi per ora restano soprattutto in molti altri comuni della zona, da Rozzano a Opera per finire ai comuni del Corsichese: i medici storici vanno in pensione e di sostituti c’è ancora forte carenza.