Coi bonus non si fa molta strada

Alberto

Mazzuca

Gran spolvero di medaglie nello sport, gran spolvero di parole nella politica. Preferibile il primo: almeno ci sono i giovani e non le tante cariatidi che popolano il nostro mondo politico. Per inventarsi poi proposte che hanno il solito scopo di imbavagliare magistrati e giornalisti come quella di chiedere “il diritto alla buona fama”. E mentre i politici si scambiano spintoni in cerca di un posto sicuro nelle liste elettorali, gli italiani (almeno quelli che hanno potuto) fanno al mare gli ultimi bagni di sole, le banche mostrano semestrali da incorniciare, il Paese continua ad andare lentamente alla deriva. Il debito pubblico ha stabilito un nuovo record, il Pil rallenta mentre l’inflazione è sempre alta con il rischio di dar vita a quella miscela esplosiva che prende il nome di stagflazione (inflazione alta e crescita economica piatta). E a quel punto che si fa? Si ricorre ai tanti bonus sparsi un po’ dovunque ma che non cambiano la vita? A Milano un’amica ha usato il “bonus taxi” del Comune con cui puoi recarti dove vuoi: tu paghi solo oltre i 20 euro. Bene, meglio di niente ma sarebbe preferibile qualche posto di lavoro in più. Invece la sensazione è che ci siano realtà diverse che non parlano tra loro, quasi inconciliabili. Una parte dei politici sostiene che la crescita tornerà in particolare grazie ad una massiccia riduzione del carico fiscale e al rilancio della spesa pubblica per investimenti (destinati poi al ponte sullo Stretto di Messina). Il solito ritornello di sempre del taglio delle tasse. E cosa fa invece la Germania? Il governo tedesco ha deciso di imporre una tassa sul consumo di gas delle famiglie che causerà un incremento dei costi di 500 euro all’anno. La nuova tassa servirà a finanziare il salvataggio di alcune utiity schiacciate tra i costi delle forniture aumentati dopo la guerra ucraina e i prezzi del gas promessi ai clienti. La nuova tassa partirà ad ottobre e durerà sino all’aprile 2024. Una mazzata per impedire che l’industria tedesca collassi sotto il peso di bollette energetiche che la mettono fuori competizione. Da noi c’è invece la corsa al posto sicuro per ritornare in Parlamento.