Clochard muore per il freddo Tragedia nel tunnel della stazione che fu “ripulito“ due anni fa

Gueye Cherif Younous, senegalese di 52 anni è stato trovato senza vita nel sottopasso Mortirolo. Il luogo resta meta di disperati. Il Comune: "Oltre 600 persone accolte con il Piano freddo"

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di Marianna Vazzana

MILANO

Un clochard immobile. È stato avvistato la notte scorsa nel sottopasso Mortirolo, uno dei tunnel della stazione Centrale, da alcuni volontari che assistono i senzatetto. Ma non c’era più nulla da fare: Gueye Cherif Younous, senegalese di 52 anni, era senza vita. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso, e i carabinieri che stanno indagando su questa morte: nessun segno di violenza sul corpo; l’ipotesi è che l’uomo, magari già sofferente, non abbia retto al freddo micidiale che di notte porta le temperature sotto lo zero. È stato trovato nel suo giaciglio di fortuna, un mini accampamento realizzato alla bell’e meglio in quella galleria che diventa dimora di senzatetto. Degli “irriducibili“, generalmente i più problematici ed emarginati, che rifiutano l’accoglienza. Nello stesso luogo che il 16 dicembre 2021 era stato oggetto di “pulizia“: in quell’occasione erano stati allontanati 24 clochard che dormivano sotto i tunnel della stazione. Un’operazione che aveva sollevato polemiche perché coperte, indumenti e tutti gli oggetti dei disperati (fuggiti all’arrivo della polizia locale) erano stati gettati. L’obiettivo dell’operazione, aveva spiegato poi il Comune, era quello di evitare i bivacchi e invitare i senza dimora a utilizzare le strutture di accoglienza. Al caldo. Ma, a distanza di due anni, quelle gallerie continuano a essere meta di senza dimora. E già lo scorso 11 marzo un altro clochard era stato trovato senza vita sempre nel sottopasso Mortirolo: un settantenne originario dell’Est Europa. "Ancora una tragica morte nei sottopassi accanto alla stazione Centrale", dichiara l’assessore alle Politiche sociali Lamberto Bertolè. "Una situazione che, specialmente in inverno, le unità mobili coordinate dal Comune tengono sotto controllo con uscite intensificate nel tentativo di convincere chiunque abbia bisogno ad accettare un posto al caldo. Proprio in questi giorni, in previsione del freddo pungente, abbiamo aperto una struttura temporanea in via Sammartini". In un mese e mezzo, grazie al Piano Freddo è stata data accoglienza "a oltre 600 persone. Ogni volta che non riusciamo a superare il muro della diffidenza, per noi è una sconfitta".

Il mese scorso era stato trovato senza vita sotto il cavalcavia Bussa, di fianco alla stazione Garibaldi, il quarantaduenne egiziano Mohamed M. Lo scorso 25 novembre, stessa sorte era toccata a Issaka Coulibaly: morto in un edificio abbandonato in via Corelli dove si era accampato. Aveva 27 anni, era originario del Togo e aveva giocato nella squadra di calcio dei rifugiati.

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