Milano, droni ed elicotteri per la mobilità urbana

Usare il cielo per far muovere merci e persone all’interno della città: per gli americani a Milano ci si può provare

Mobilità aerea urbana

Mobilità aerea urbana

Milano, 15 novembre 2019 - Merci e persone che si spostano in città volando su droni ed elicotteri decollati da piattaforme realizzate sui tetti di edifici pubblici e privati. È questo uno degli scenari dei quali si discuterà nella due giorni di Citytech, mercoledì 20 e giovedì 21 novembre al Luiss Hub, e anticipato ieri a Palazzo Marino durante la presentazione dell’evento.

Il punto di partenza è la ricerca di mercato condotta dalla società americana Nexa Advisors per individuare le città più idonee ad ospitare i servizi e attrarre gli investimenti nel settore della mobilità aerea urbana. Sono 74 le metropoli analizzate da Nexa e tra queste c’è anche Milano, che si piazza al 27esimo posto della graduatoria. Due le altre città italiane prese in considerazione: Roma, 53esima, e Siracusa, 72esima . Le prime tre sono, nell’ordine, Tokyo, New York e Los Angeles. Per ogni città sono stati esaminate le infrastrutture necessarie, quali gli aeroporti, gli eliporti, ma anche gli ospedali che hanno in cima una piattaforma per l’elisoccorso, e, non ultime, le stazioni della metropolitana, esistenti e di nuova costruzione, che si possono prestare per la consegna e lo scambio di merci di piccole dimensioni. Altri fattori presi in considerazione dalla ricerca sono gli investimenti per le flotte di veicoli, la domanda potenziale di mobilità aerea urbana, il valore del mercato e l’indotto industriale in un arco temporale compreso tra il 2020 e il 2040.

I servizi della mobilità aerea non sono pensati solo come taxi per vip. I principali modelli di business si basano su trasporti di emergenza per e tra ospedali, sulla logistica urbana per il trasporto di oggetti di piccole dimensioni e servizi di trasporto persone a media distanza. Per quanto riguarda Milano, lo studio di Nexa indica una previsione di oltre 1,7 miliardi di euro di ricavi che potrebbero derivare dallo sviluppo di servizi di mobilità aerea entro il 2040, grazie all’utilizzo di 15 eliporti esistenti. Quali sono? Quelli degli ospedali che ne sono forniti o quello in cima alla sede della Regione Lombardia oppure, terza casistica, quelli sui tetti degli edifici che ospitano le 5 imprese statunitensi che rientrano tra le prime mille per l fatturato e hanno un avamposto a Milano. A questi si dovrebbero aggiungere 14 nuovi vertiporti (così si chiamano le piattaforme da dove decollano e atterrano droni ed elicotteri pensati per la mobilità aerea urbana) e il coinvolgimento di 30 strutture ospedaliere che potrebbero diventare parte della rete. La domanda eventuale di passeggeri stimata è di oltre 1 milione di persone all’anno, mentre in termini di infrastrutture l’investimento necessario sarà di 86 milioni di euro, ai quali aggiungere 283 milioni di euro per la flotta veicoli

. «Numeri interessanti – si legge nel report – che, se accompagnati da un quadro regolatorio che consentirà l’avvio di sperimentazioni, confermerà Milano tra le città pioniere di innovazione». Oggi la mobilità aerea è al centro di investimenti industriali da parte di grandi gruppi. Negli Stati Uniti Uber guida un programma per realizzare un servizio con veicoli aerei studiati ad hoc, ed ha avviato a New York un primo servizio, Uber Copter, riservato al trasporto di clienti verso l’aeroporto tramite elicottero.  

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