Città della salute dalle ceneri della fonderia

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Maria

Mirarchi*

La siderurgia del secolo scorso ha costruito i binari che ci hanno condotto nel Vulcano dell’Europa. Era dotata di uomini forti e onesti, provati dalle sostanze chimiche della fonderia, con i polmoni bruciati dal fuoco dei forni, gli occhi arrossati dalle scintille, le orecchie spente dal tonfo delle colate d’acciaio, la pelle ustionata dal rito dei laminatoi e della ghisa. Storia passata. Mi inserisco con questo elenco per parlare dell’acciaieria Falck di Sesto San Giovanni fondata nel 1906 da Giorgio Enrico Falck e per accogliere con entusiasmo il progetto della riqualificazione dell’enorme area denominata “Città della salute”. In che cosa consiste? Sarà un centro di ricerca sulle neuroscienze e sui tumori, ospiterà l’Istituto Neurologico Besta e l’Istituto Nazionale dei Tumori e altri reparti specialistici dell’Ospedale San Raffaele. Il tutto ci porterà verso una gigante rigenerazione urbana che accoglierà migliaia di studenti e migliaia di lavoratori, con la presenza di aule, laboratori, parcheggi, piste ciclabili, metropolitana, stazione ferroviaria e altri svariati servizi. Il progetto della “Città della Salute” è stato elaborato da Mario Cucinella Architects sulla base del nuovo modello di ospedale predisposto da Renzo Piano, Umberto Veronesi e Maurizio Mauri. In sintesi rappresenta il risultato di una catena di esperti quali architetti, professionisti sanitari, urbanisti, ingegneri che include anche cittadini e pazienti. Possiamo dire che dalle ceneri della fonderia, tormentata dalle malattie legate all’ambiente di lavoro, nasce una nuova strategia sulla salute per la grande metropoli di Milano con il suo slogan: "Mi prendo cura di te!".

* Scrittrice

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