
di Roberta Rampini
Riapre ambulatori, sale operatorie e reparti di medicina generale l’Asst Rhodense, ma non abbassa la guardia nella cura dei malati Covid-19. "Da qualche settimana il numero dei pazienti Covid non registra aumenti significativi - dichiara il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Ida Ramponi - anche nell’ultimo week-end non c’e stata pressione sul pronto soccorso, quindi gradualmente stiamo riprendendo le normali attività di cura, proprio oggi (ieri, nrd) abbiamo riaperto cinque sale operatorie nel presidio di Garbagnate Milanese. Questo consentirà di programmare tutte le attività sospese nei mesi scorsi".
L’ospedale garbagnatese, da un anno è "presidio Covid" dell’azienda ospedaliera: durante la prima ondata ha avuto 1.200 pazienti ricoverati, lo scorso novembre dopo una tregua di qualche mese è tornato interamente Covid, ma ora prova a tornare alla normalità. In questi giorni sono stati riaperti il reparto polispecialistico chirurgico con 38 posti letto, il reparto di neuro pneumologia con 20 posti letto, quello di medicina generale Covid free con 40 posti letto e le attività ambulatoriali, come già accaduto nell’ospedale di Rho nelle scorse settimane, "questa parte ambulatoriale rappresenta un’importantissima leva per un’efficace ed efficiente risposta ai bisogni di salute dei pazienti ed è proprio per questo motivo che, anche se l’emergenza sanitaria da Covid-19 non è ancora finita, ci siamo organizzati per garantire una sicura erogazione". Nell’ospedale di Rho sono stati aggiunti altri 20 posti letto di medicina, gli ambulatori sono aperti anche se attualmente è l’erogazione di una percentuale di prestazioni ambulatoriali pari a circa l’80% di quelle che il presidio stesso era in grado di erogare in epoca pre-Covid, per evitare assembramenti.
Sul fronte Covid il direttore Ramponi snocciola i numeri aggiornati a ieri mattina: in terapia intensiva sono occupati 8 posti letto su 22 disponibili (a fine dicembre erano 17), ieri mattina nei due pronto soccorso dell’azienda c’erano 10 pazienti risultati positivi al Covid e in attesa di ricovero. La "variante inglese" che a Bollate ha costretto l’Ats a uno screening di massa non ha gravato sulla struttura ospedaliera. Almeno non ancora. Nei reparti ci sono 54 pazienti con una sintomatologia non grave, 30 in quello di pneumologia che necessitano dell’ossigeno e 13 nella cosiddetta "area grigia" cioè in attesa dell’esito del tamponi. Infine al Pot di Bollate ci sono 23 pazienti sub acuti al Pot di Bollate e 23 nel reparto degenza di sorveglianza a Passirana, si tratta di malati non gravi ma che non sono ancora nelle condizioni per essere dimessi.