Cinema per sempre "Solo in sala c’è magia"

Il presidente di Agis Francesco Giambrone: serve un’operazione culturale per ribadire l’importanza dell’esperienza collettiva

Cinema per sempre "Solo in sala c’è magia"

Cinema per sempre "Solo in sala c’è magia"

"Bisogna tutelare la sala cinematografica, il mezzo più forte per valorizzare un film e insostituibile luogo di aggregazione". A dirlo è Francesco Giambrone, presidente dell’Agis - Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – che ha appena fatto tappa a Milano, alla sede dell’Agis Lombardia, in occasione di un’assemblea che ha coinvolto tutti gli associati per fare il punto del settore, dopo l’onda lunga del Covid. Classe 1957, Giambrone è anche sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma. Dai numeri diffusi da Agis Lombardia emerge che il sistema regionale dello spettacolo abbia sostanzialmente retto dimostrando doti di resilienza, nonostante chiusure e restrizioni durante la pandemia.

Sono più di 400 i luoghi dello spettacolo in Lombardia (fra cinema, teatri e sale da concerto), una regione trainante per il settore, dove si concentra il 25% degli incassi del botteghino nazionale. Focalizzandoci sul cinema, nel 2022 sono stati 9 milioni gli spettatori che si sono recati in una sala cinematografica lombarda (un quinto del totale nazionale, 45 milioni). La metà, però, rispetto al pubblico del 2019 (18 milioni). Per lo spettacolo dal vivo il valore della produzione lombarda – oltre 50 milioni di euro nel 2021 - si è contratto del 23% rispetto a due anni prima.

Presidente, qual è la situazione in cui versa lo spettacolo ad emergenza pandemica ormai archiviata?

"La ripresa per le sale cinematografiche è stata lenta ed è ancora lenta, anche per la competizione delle piattaforme. Quest’anno vediamo qualche dato in controtendenza e forse possiamo essere un po’ più ottimisti. Ma è indubbio che la ripartenza sia stata più veloce per lo spettacolo dal vivo che ha richiamato quasi subito il suo pubblico: vale per l’opera, il teatro di prosa e i concerti. Sottolineo che in Lombardia però molti gestori hanno approfittato dei fondi messi a disposizione e del tempo delle chiusure per ammodernare le strutture, col risultato che il pubblico adesso può contare su sale più nuove, moderne e innovative".

Parlando di cinema, secondo diversi gestori di sale bisognerebbe ridefinire delle finestre più ampie dei 105 giorni attuali prima che i nuovi film passino dal grande schermo alla visione sulle piattaforme, come avviene in Francia.

"Io penso che il piano di recupero e di rilancio debba essere articolato, il tema delle finestre c’è ma non è l’unico e, probabilmente, neppure il più importante. Abbiamo accolto con favore le misure di incentivazione dell’esecutivo per permettere quest’estate di vedere i film italiani ed europei con un biglietto da 3,50 euro. Ma quello che è urgente fare è un’operazione culturale, una campagna per ribadire il primato dell’esperienza collettiva. Io penso che la fruizione regina del film sia ancora in sala, l’unico luogo dove si compie una magia, un flusso di emozioni che parte da un grande schermo e arriva a una comunità che si ritrova lì in quel momento, condividendo un’esperienza di valore anche con uno sconosciuto a fianco. L’importanza di salvaguardare la sala vale anche e soprattutto per i piccoli centri, dove il cinema e il teatro rappresentano spesso l’unico luogo laico di aggregazione".

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