Frase sui ciclisti investiti, l’associazione Gabriele Borgogni querela Vittorio Feltri: “Parole indegne”

La sorella del ragazzo travolto e ucciso da un automobilista ubriaco: “Gli auguriamo di non provare mai quel dolore”

Vittorio Feltri e Gabriele Borgogni, il ragazzino morto dopo essere stato travolto da un'auto

Vittorio Feltri e Gabriele Borgogni, il ragazzino morto dopo essere stato travolto da un'auto

Milano – Lui sostiene di aver fatto una battuta, ma evidentemente non a tutti è piaciuta. E qualcuno non è disposto a lasciare correre.

L'associazione Gabriele Borgogni, impegnata sul tema della sicurezza stradale, ha infatti intenzione di querelare Vittorio Feltri, giornalista e consigliere regionale lombardo di Fratelli d’Italia, dopo la sua uscita per cui “i ciclisti mi piacciono solo se investiti”. L'associazione Gabriele Borgogni, dedicata alla memoria del 19enne fiorentino investito e ucciso a 19 anni nel 2004 da un automobilista ubriaco, si dice “indignata dalle parole di Vittorio Feltri pronunciate ieri a Milano ad un evento pubblico”, “parole che sono macigni” e “davanti alle quali non si può restare indifferenti”, e pertanto annuncia di voler presentare “apposita querela” contro Feltri.

L'associazione Borgogni, si legge in un comunicato stampa, “si batte da anni per la sicurezza stradale, per la cultura della legalità, e non può tollerare che un giornalista, un politico, un uomo pubblico, si permetta di pronunciare parole che prima di tutto sono contro la vita, bene inviolabile e costituzionalmente riconosciuto”. “Faccio veramente fatica a comprendere parole simile da un altro essere umano, per altro padre di quattro figli - dichiara Valentina Borgogni, sorella di Gabriele e presidente dell'associazione – se penso al dolore dei miei genitori e a quello di tanti altri genitori che ho incontrato in questi anni, ai quali è stato strappato un figlio così violentemente, non mi sembra vero quello che il giornalista Feltri ha riportato. L'investimento di una persona racchiude un dolore per il quale non ci sono parole, e Feltri non merita né il suo ruolo di giornalista né tantomeno di politico. Ci auguriamo che non gli capiti mai di ricevere quella chiamata o di vedere la polizia arrivare a casa sua per informarlo che suo figlio è morto. È un dolore che non si può augurare neanche a chi ha affermato simili idiozie”.