LUDOVICO
Cronaca

Ci perdiamo le cose belle della vita

Ludovico

Tozzo*

Se nel mio articolo del 7 gennaio, sempre su questa pagina, avevo iniziato dicendo: "Credevamo finalmente di esserci" oggi mi vien da dire: "Non ci siamo proprio!". Evidentemente continuiamo ad essere soggetti invisibili agli occhi di chi ci governa. Siamo stati ancora una volta ignorati e allontanati dalle aule che da tempo sogniamo di rivivere. Forse perché non rientriamo ancora nelle priorità di questo Paese. Ai nostri governanti facciamo comodo solo quando usciamo dalle nostre case per spendere. Ma non sanno che non esiste solo l’arricchimento materiale e consumista prevalente nella nostra società; esiste anche quello culturale.

Quello che si alimenta andando a scuola, nei teatri, nei musei e in tutti i luoghi in cui ci si può nutrire di cultura. Il nostro Paese si è sempre distinto per questi aspetti, ma sembra che oggi non rientrino più nelle priorità per il suo rilancio. A me pare che sia un invito al paese ad essere ancora più ignorante. "Non ci siamo proprio" perché non si sono ancora resi conto che averci sottratto due anni di studio vuol dire tutto. La formazione e la valutazione online non sono la stessa cosa di quella in presenza. Ma non perché copiamo o riceviamo suggerimenti in casa. Non è questo il punto. Ma perché ci stiamo perdendo le esperienze più importanti della nostra vita. Abbiamo bisogno dell’amico che ci tira la pacca sulla spalla, di relazioni vive, di vedere gli occhi di una persona, del calore umano. Il risultato del balletto "rientro si", "rientro no"? fa crescere l’ abbandono scolastico. Sembra che in questi ultimi giorni di manifestazioni e proteste si sia acceso un barlume di speranza fra noi studenti. Ma volete sapere come mai, anche in una situazione cosi estrema siamo ancora cosi pochi? Perché ormai il sentimento di rassegnazione e delusione fra la stragrande maggioranza degli studenti è cosi forte da non fargli muovere un dito neanche dopo essere arrivati a questo punto. Io sono uno di quegli studenti che ancora ci crede. Per ciò oggi, sarò davanti alla mia scuola, con i mie compagni che ancora una volta hanno deciso di non abbattersi ma di lottare insieme.

*Rappresentante

degli studenti del liceoartistico Boccioni