REDAZIONE MILANO

Chiusura per topi alla Don Milani Animalisti all’attacco

Pagliaro della Leidda: "Esistono soluzioni rispettose dell’ambiente che non siano l’uso di veleni"

Il giorno dopo la chiusura della Don Milani per topi divampano le polemiche anche se, per dovere di cronaca, gli enti che dovevano intervenire hanno fatto la loro parte: scuola e amministrazione comunale. A chiedere un cambio di rotta è Emanuela Pagliaro responsabile della Leidda, associazione animalista: "È un problema legato alla sporcizia e all’incuria del nostro paese. Siamo tutti d’accordo che per motivi di igiene e salute non sia prudente far prolificare topi nelle scuole e nei pressi delle abitazioni, ma esistono soluzioni alternative, efficaci nel tempo, rispettose della vita e dell’ambiente che non siano l’uso di colle e veleni". La polemica nasce dai metodi in atto per catturare i ratti che per gli animalisti non risolvono il problema.

"Il controllo demografico operato tramite rodenticida e topicida è fortemente dannoso per l’intero ecosistema ma non è risolutivo, deve essere ripetuto periodicamente, in più uccidendo si rischia di accrescere la popolazione dei topi per il noto fenomeno della ripopolazione per ripianare le perdite, stesso discorso vale anche per l’uso delle colle. Più ne uccidete, più ne nascono - aggiunge Pagliaro -. Per gli animalisti per risolvere il problema e per allontanare topi e ratti bisogna adoperare gli ultrasuoni oltre al reinserimento dei predatori come rapaci, rettili e gatti metodi molto validi per le "derattizzazioni" su piccola e media scala. L’edificio scolastico comunque è nelle vicinanze di aree verdi e forse basterebbe solo qualche gatto in più.

Mas.Sag.