"Chaplin, il segreto del cinema è tutto nella musica"

Il direttore Alessandro Calcagnile con l’Orchestra di Bellagio: giovedì debutta "Chapliniana" rassegna con i filmati del Fondo

"Chaplin, il segreto del cinema è tutto nella musica"

"Chaplin, il segreto del cinema è tutto nella musica"

di Grazia Lissi

Cinema e musica un viaggio senza fine fra risate, azioni e storie. Giovedì al Salone d’onore della Villa Reale di Monza debutta "Chapliniana" rassegna itinerante con i filmati del Fondo Chaplin restaurati dalla Cineteca di Bologna, sei appuntamenti lombardi l’ultima data è prevista il 5 luglio a Lecco per l’anteprima di Lecco Film Fest.

I più divertenti cortometraggi di e con Charlie Chaplin e Mabel Normand sono riproposti con le musiche originali di Rossella Spinosa, tra le più affermate compositrici internazionali per il cinema muto, ed eseguite dal vivo dall’Orchestra di Bellagio e del Lago di Como, sul podio Alessandro Calcagnile che racconta.

Quanto è stata importante la colonna sonora per l’evoluzione del cinema?

"Fin dagli esordi del cinema, la musica è un elemento imprescindibile, non c’è azione senza musica. Immaginiamo oggi il mondo prima del sonoro come un ambiente fatto esclusivamente di rumori, invece la musica era presente nella vita privata ma anche in ogni avvenimento pubblico e naturalmente in tutte le forme di spettacolo. E’stata l’intuizione di alcuni artisti e mecenati a trovare in quella che poteva apparire una semplice attrazione o innovazione tecnologica, l’occasione per un’opera sinestetica. Così l’impegno di grandi compositori, dai poemi cinematografici d’inizio secolo, alle partiture per i kolossal hollywoodiani successivi, non è mai venuto meno, creando capolavori oggi apprezzati da tutti, senza limitazioni di generi o preparazione culturale". E quanto la musica di Chaplin interagisce con le trame dei suoi film?

"Charlie Chaplin costruisce le sue partiture a partire da un tema o un’idea musicale, spesso elaborazione di melodie del grande repertorio, e le intreccia con musiche di situazione, anche con quadri definiti. Quello che lo distingue è la sua capacità di mettere a fuoco personaggi e anticipare gli avvenimenti, facendo nascere la lacrima da un sorriso".

La migliore colonna sonora di Chaplin?

"La partitura a cui sono più legato è The Circus, che ho diretto molte volte. È anche il film più legato alla figura del vagabondo. Nelle scene e nelle musiche del Circo trovo una vitalità e una maestria rappresentative di un’epoca".

Si è formato al Conservatorio di Milano. Ricordi?

"Milano mi ha sempre dato l’impressione di un’industria nella città, una fabbrica di conoscenze sapienziali con un’energia esplosiva al suo interno, con una densità creativa senza paragoni".

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