Omicidio a Cesano Boscone, Antonio Iannetti e le coltellate allo zio: “L’avevo accolto in casa, lui ha tradito la mia fiducia”

Milano, l’interrogatorio in carcere del 28enne che ha ucciso Roberto Parisi: rancori maturati nel tempo

Delitto di Cesano: la vittima Roberto Parisi (a sinistra) e Antonio Iannetti

Delitto di Cesano: la vittima Roberto Parisi (a sinistra) e Antonio Iannetti

Cesano Boscone (Milano) – Durante l'interrogatorio nel carcere di San Vittore ha parlato di rancori maturati nel corso del tempo con lo zio, che accusava di aver “tradito la fiducia” allacciando una relazione con la sua ex fidanzata, dopo che il nipote aveva accettato di ospitarlo in casa e aiutarlo in un periodo di difficoltà dovute alla separazione.

Antonio Iannetti, il 28enne che ha ucciso a coltellate lo zio a Cesano Boscone, ha risposto alle domande del gip di Milano Tommaso Perna, fornendo le sue spiegazioni sui motivi alla base del gesto.

Con la vittima, il 41enne Roberto Parisi, c’erano anche rapporti lavorativi, con attività da “tuttofare” nel Milanese. La causa scatenante dei rancori sarebbe quindi, a suo dire, un sentimento di "fiducia tradita", legato alla relazione sentimentale ma anche ad altri motivi.

Aggressione avvenuta poco dopo la mezzanotte di lunedì al quartiere Tessera di Cesano Boscone, dove i due si erano incontrati per l'ennesimo chiarimento. È scoppiata una lite, e il 28enne ha colpito lo zio con 7 coltellate, uccidendolo. Poi ha chiamato l’ex fidanzata e si è costituito ai carabinieri. Il pm Bianca Baj Macario ha chiesto la convalida del fermo e la misura della custodia cautelare in carcere per Iannetti e il gip, al termine dell'interrogatorio, si è riservato sulla decisione.

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