Quattro Novembre laico ad Arese: il sindaco Luca Nuvoli (nella foto) cancella la messa e la benedizione delle tre corone di alloro dalle celebrazioni per la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Ma non tutti sono d’accordo. Nei giorni scorsi le forze politiche di minoranza, lista Tellini sindaco, Forza Italia, lista Arese Rinasce e Fratelli d’Italia hanno scritto una lettera aperta al sindaco per chiedere le motivazioni di questa decisione. "È una tradizione tramandata di generazione in generazione, organizzata con l’accordo di tutti. Quest’anno lei lo ha voluto cambiare eliminando dal programma la parte ufficiale della messa e la benedizione delle corone di alloro da depositare nei due cimiteri cittadini e davanti al cippo in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa – si legge –. Non riusciamo a spiegarci la ratio che sta alla base della scelta. Si può essere credenti o indifferenti, ma la democrazia, la patria, la fratellanza sono valori di tutta e diciamo tutta la comunità aresina, non di una sola parte Ed allora quale valutazione ha fatto con la sua giunta, per arrivare a una simile decisione? Come cristiani ci sentiamo profondamente discriminati, come cittadini della comunità di Arese, siamo profondamente offesi". Tra l’altro, scrivono nella lettera, "ci siamo permessi di vedere nei diversi Comuni del territorio governati da maggioranze politiche diverse, e non abbiamo trovato programmi che non prevedessero anche una cerimonia cristiana".
Il sindaco Luca Nuvoli replica che, pur riconoscendo le tradizioni come "un elemento fondamentale dell’identità e della riconoscibilità di una comunità, viverle come qualcosa di statico e immutabile nel tempo rischia di svuotarne il significato e di renderle puro e vuoto formalismo, un qualcosa per pochi e non per tutti". E poi fa riferimento agli articoli 7 e 8 della Costituzione, "richiamano la laicità come elemento caratterizzante del nostro Stato democratico, repubblicano e liberale. Laicità che difende e garantisce la coscienza e la libertà individuale di tutti, che definisce e protegge le reciproche prerogative tra Stato ed enti religiosi e morali. Io intendo esercitare la mia funzione di sindaco rappresentando la comunità nella sua interezza. È coerentemente con questo che abbiamo escluso la messa e la benedizione delle corone dal programma ufficiale pur organizzando il tutto in modo da garantire a chi vorrà di partecipare alla celebrazione in parrocchia". Roberta Rampini