Cerimonia in ricordo dei caduti di Salò, Sala va all’attacco: "Un raduno da vietare"

Il sindaco all'attacco: questa città è e sarà sempre antifascista

Commemorazione fascista al Campo X di Milano

Commemorazione fascista al Campo X di Milano

Milano, 29 ottobre 2018 - ​È ancora polemica sul Campo X. L’altroieri, Anpi e Osservatorio democratico sulle nuove destre hanno acceso i riflettori sulla commemorazione organizzata da associazione Arditi d’Italia e Memento per il primo novembre in ricordo dei caduti della Repubblica sociale italiana sepolti al Cimitero Maggiore.

Ieri non si è fatta attendere la presa di posizione del sindaco Giuseppe Sala, non la prima sull’argomento: «Ancora una volta gruppi neofascisti propongono una commemorazione al Campo X del Cimitero Maggiore – ha scritto il primo cittadino sul suo profilo Twitter –. Un gesto che non possiamo accettare. Invito le autorità di competenza a vietare questo raduno». E ancora: «Milano è e sempre sarà una città antifascista». Il messaggio è chiaro. Così come i destinatari: Prefettura e Questura. In realtà, già lo scorso anno i vertici di Palazzo Diotti e via Fatebenefratelli avevano affrontato la questione, imponendo stringenti regole ai partecipanti: niente simboli che richiamassero l’epoca del Ventennio e niente gesti in memoria di quel periodo funestato dalla dittatura del regime nazifascista. Peccato che una trentina di persone, sia reduci della Rsi che militanti di movimenti di estrema destra come Forza Nuova e Lealtà Azione, sfidarono i divieti rispondendo col saluto romano alla chiamata del «presente»: i trasgressori furono identificati e denunciati dalla polizia per apologia di fascismo.

Se il primo novembre si raduneranno i nostalgici del periodo mussoliniano, il giorno prima alle 10 saranno gli esponenti delle associazioni per la Resistenza a ritrovarsi al Campo della Gloria, sempre al Musocco, «per rendere onore – fa sapere il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati – ai Combattenti per la Libertà, agli oppositori politici al regime fascista, agli ebrei milanesi, ai lavoratori, ai militari deportati nei lager nazisti, che vi sono sepolti».

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