Centro sportivo Saini: Sì alla riqualificazione ma con il “recupero” del laghetto Salesina

Dopo l’intesa tra Comune e Università Statale per i lavori nella struttura è pronta la convenzione tra Palazzo Marino e Parco Agricolo Sud per le misure necessarie a ridurre gli impatti negativi sull’ambiente

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di Massimiliano Mingoia

Sì alla riqualificazione del centro sportivo Saini di via Corelli 136 ma solo con misure compensative per ridurre gli effetti negativi dei lavori sul Parco Agricolo Sud. Misure compensative che si tradurranno nella “rinaturalizzazione’’ del limitrofo laghetto Salesina. Al Protocollo d’Intesa tra il Comune (proprietario del Saini) e l’Università Statale (futuro gestore della struttura) si aggiunge una convenzione tra il Parco Agricolo Sud e il Comune per minimizzare i danni all’ambiente provocati dai lavori di restyling dell’impianto sportivo.

Procediamo con ordine. Lo studio di fattibilità elaborato dalla Statale prevede la ristrutturazione e l’adeguamento del Saini secondo un piano di lavori pluriennali, suddiviso in fasi, per un investimento complessivo a carico dell’Ateneo pari a circa 36 milioni di euro. Il progetto proposto dall’università metterà in atto la ristrutturazione delle due palestre polivalenti con spogliatoi, la palestra di pallacanestro e ginnastica artistica e il centro natatorio con vasca da 25 metri e vasca tuffi con spogliatoi; la realizzazione di un bar, un edificio didattico con annessa tribuna e pista indoor da 60 metri, un nuovo centro didattico con aula magna e uffici, una palestra di pallamano e pallacanestro e una cabina elettrica.

Gli interventi indicati, tutti all’interno del perimetro cittadino del Parco Sud Milano, necessitavano del preventivo parere paesaggistico dell’ente preposto. Il progetto è stato quindi corredato dalla Dichiarazione di Compatibilità Ambientale finalizzata ad individuare e valutare gli effetti negativi, diretti e indiretti, che l’intervento determina sulle diverse componenti ambientali proponendo gli interventi di compensazione ambientale che consistono nella rinaturalizzazione di alcuni tratti di sponda dello specchio d’acqua del laghetto Salesina.

Il laghetto – di natura artificiale in quanto ricavato da una cava non più utilizzata e quindi alimentato da acqua di falda – ha una superficie di circa 25 mila metri quadrati e presenta delle sponde molto ampie e con giacitura modestamente inclinata. Per la precisione, la rinaturalizzazione del Salesina consisterà nella realizzazione di un habitat identificabile come canneto caratterizzato da una vegetazione adattata ad un terreno permanentemente fangoso e asfittico. La vegetazione delle zone umide si caratterizza per una disposizione scalare delle specie che la compongono, determinata dal grado di sommersione delle piante e della profondità dello specchio d’acqua.

Il progetto differenzia gli interventi a favore della vegetazione in tre macro-zone: zona sommersa occasionalmente, zona palustre e zona stagnale. È previsto l’inserimento delle seguenti specie di piante: 58 Schoenoplectus lacustris; 58 Typha latifolia; 29 Typha angustifolia; 96 Phragmites australis. In totale, dunque, le specie vegetali che saranno piantate nell’area saranno 241.

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