Centro di via Corelli da 72 posti: l’appalto resta alla ditta Martinina

La srl subentrata a marzo a Engel Italia si è aggiudicata la gara da un milione bandita dalla Prefettura. Capienza ridotta nella struttura per i rimpatri e settori a rotazione per ristrutturare i locali danneggiati

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di Nicola Palma

Saranno ancora gli operatori di Martinina srl a occuparsi del centro di permanenza per i rimpatri di via Corelli. La società, che il 14 marzo scorso è subentrata a Engel Italia con la formula della cessione del ramo d’azienda, si è infatti aggiudicata il bando lanciato dalla Prefettura nei mesi scorsi per riassegnare l’appalto in scadenza il 30 settembre: l’azienda con sede a Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, ha battuto la concorrenza della onlus "La mano di Francesco" e delle coop "Consorzio Hera" e "Officiali sociali".

Il servizio, della durata di un anno e del valore di circa un milione di euro (almeno questa era la base d’asta), dovrebbe partire nei primi giorni di dicembre, in continuità con la precedente gestione. Con alcune novità. A cominciare dalla capienza, che scende da 84 a 72 posti. Nella premessa del provvedimento di corso Monforte che ha ufficializzato l’avvio della gara, si legge infatti che "i frequenti danneggiamenti verificatisi presso i locali del Cpr e, da ultimo, l’incendio occorso presso uno dei cinque settori di cui si compone, impongono la necessità di provvedere, oltre al ripristino dei locali e dell’intero settore danneggiati, a importanti lavori di adeguamento e a più elevati standard di security e di safety". Il riferimento è agli episodi in serie che si sono verificati sin dalla riapertura di due anni fa, tra rivolte dei migranti, materassi bruciati, arredi distrutti e tentativi di fuga. A tal proposito, il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche sta predisponendo gli atti per la progettivazione definitiva ed esecutiva dei lavori di "ripristino e adeguamento", a cui farà seguito la procedura di gara per l’affidamento degli interventi e la loro esecuzione. Tra le opere da realizzare ci sono anche "ulteriori uscite di emergenza compartimentate": una stanza per ciascuno dei cinque settori sarà destinata a via di fuga e quindi verrà lasciata libera. Queste modifiche incideranno sulla capienza, già ridotta da 140 a 84 posti causa pandemia. Da qui l’ulteriore diminuzione a 72 del numero dei letti a disposizione.

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