Sul palco del Cam Garibaldi, oggi alle 21, ci saranno tre candidati seduti e due sedie vuote. Parliamo dei candidati per il collegio uninominale della Camera per le Politiche del 25 settembre, un collegio che comprende il centro storico. A confrontarsi saranno Giulia Pastorella del Terzo Polo, Pierluigi Riccitelli del M5S e Bianca Tedone di Unione popolare. I due convitati di pietra, che hanno rifiutato il confronto con i rivali nel collegio, sono Benedetto Della Vedova per il centrosinistra e Giulio Tremonti per il centrodestra. Il loro “gran rifiuto’’, annunciato proprio sulle pagine del Giorno, non è passato inosservato.
La più polemica nei confronti degli assenti è la Tedone: "Noi troviamo vergognosa la sfacciataggine con cui Della Vedova, nel contesto di un Paese in cui l’astensionismo sta al 50% e ciò dimostra la voragine che si è scavata tra cittadini e istituzioni, declina l’invito a un confronto democratico tra tutti i candidati e lo definisce “paragrillismo’’. L’involuzione autoritaria è già in atto, senza che la Meloni sia ancora al Governo, e ci sta pensando il centrosinistra a produrla. Quel centrosinistra che si riempie la bocca con le parole “diritti’’ e “democrazia’’".
L’ex candidata sindaco, esponente di Potere al Popolo, è convinta che "le parole di Della Vedova e Tremonti mostrano ancora una volta che le differenze tra centrosinistra e centrodestra sono ridotte al lumicino. Parlano entrambi di Milano capofila del cambiamento ma i talenti che attrae la città sono quelli della speculazione finanziaria e immobiliare e mette sempre più ai margini i lavoratori, che non si possono più permettere di vivere in questa città a causa del costo della vita". Neanche la Pastorella è tenera con i due assenti: "Il loro è un atteggiamento anti-democratico ed è uno schema che non vediamo solo a Milano, ma anche a livello nazionale. Proprio per questo Calenda ha dovuto forzare la mano per inserirsi nel confronto Meloni-Letta con un collegamento parallelo. Io sto sto facendo una cosa simile con questo confronto al Cam Garibaldi. È giusto che gli elettori conoscano tutte le proposte politiche sul tavolo".
M.Min.
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