Milano, baby rapinatore di 13 anni ruba un Rolex insieme a tre complici: finisce in comunità

È stato fermato insieme a un connazionale marocchino mentre rapinavano un giovane in corso San Gottardo: due complici sono fuggiti

I poliziotti del commissariato Ticinese hanno arrestato un ventenne marocchino

I poliziotti del commissariato Ticinese hanno arrestato un ventenne marocchino

A dispetto della giovanissima età, ha già alle spalle alcune precedenti segnalazioni alla Procura per i minorenni. Pare sia un habituè della zona della Stazione Centrale, anche se sabato notte è entrato in azione dall’altra parte della città, a due passi dalla Darsena. Il profilo da baby rapinatore ricorda molto da vicino quello del connazionale Bilal, coetaneo che ha tenuto banco con le sue scorribande tra ottobre e novembre dello scorso anno e che faceva base pure lui nell’area dello scalo ferroviario.

Al momento, l’unica differenza sostanziale tra le due storie riguarda l’età anagrafica: se per Bilal c’era stato bisogno di esami ossei più o meno approfonditi e perizie legali delegate dal Tribunale per stabilirla con (quasi) certezza, in questo caso si sa che l’adolescente è nato nel 2009 e non ha ancora compiuto 14 anni; di conseguenza, per la legge, non deve rispondere penalmente dei reati che commette.

L’identikit che emerge è quello di uno dei tanti under 18 arrivati in Italia senza genitori e che spesso fanno dentro e fuori dalle strutture protette, a cui vengono assegnati di volta in volta per sottrarli a un’esistenza da fantasmi randagi ed evitare che intraprendano una carriera da predoni di strada.

Il giovanissimo marocchino è stato intercettato dagli agenti del commissariato Ticinese, guidati dal dirigente Alessandro Chiesa: aveva appena depredato dell’orologio un passante, agendo insieme ad altre tre persone. A valle degli accertamenti investigativi, è stato affidato a una comunità, sperando che ci resti.

Ore 4 di sabato, siamo in corso San Gottardo angolo via Lagrange. Un venticinquenne sta camminando sul marciapiedi, probabilmente sta rientrando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici. All’improvviso, si materializzano in quattro, nel gruppo c’è pure una donna. Il malcapitato viene accerchiato, malmenato e derubato del Rolex modello Datejust del valore di 11mila euro che porta al polso sinistro. 

Proprio in quel momento, due poliziotti che stanno pattugliando la zona si accorgono di quello che sta succedendo e intervengono immediatamente. I componenti della banda scappano in direzioni diverse: in due vengono bloccati dopo poche decine di metri; la donna e un altro riescono ad allontanarsi con il prezioso cronografo.

Un ventenne di origine marocchina viene arrestato per rapina in concorso, mentre il connazionale tredicenne, ancora non imputabile, finisce in una struttura per minori non accompagnati. Il venticinquenne aggredito, stando a quanto risulta, non ha riportato ferite preoccupanti e non ha avuto quindi bisogno di ricorrere alle cure mediche.

Un episodio molto simile come dinamica era avvenuto in piazza XXIV Maggio nella notte tra il 25 e il 26 febbraio: in quell’occasione, in cinque, descritti come presumibilmente di origine nordafricana, avevano preso di mira un cinquantenne originario dell’Arabia Saudita e l’avevano circondato per portargli via un Audemars Piguet.

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